L’Ars toglie l’art. 10, l’assistenza ai disabili “respira”

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Ha pagato la lotta dei lavoratori impegnati nei servizi di assistenza personale  ai disabili che frequentano le scuole di ogni ordine e grado di competenza del comune di Messina e della ex provincia. Finalmente il parlamentino siciliano ha abrogato l’art. 10 della legge n. 8 del 2016. che prevedeva il passaggio della gestione del servizio di assistenza igienico sanitaria di competenza delle ex province e degli Enti locali alle Istituzioni scolastiche. Questa norma aveva buttato nella disperazione centinaia di lavoratori, i quali hanno seriamente temuto la perdita del posto di lavoro. Anche i genitori, nei giorni scorsi, hanno lanciato il grido di allarme temendo all’apertura dell’anno scolastico che i loro figli non avrebbero avuto alcuna assistenza. Numerose le iniziative sindacali, dall’occupazione della sede della Città Metropolitana, alla fiaccolata per le vie della città, agli incontri con la deputazione regionale messinese sfociata successivamente con l’incontro in Commissione all’ARS  che non aveva lasciato molte speranze. Infine  scorso venerdì la protesta si è spostata a Palermo, i lavoratori aderenti alla FP CGIL  hanno inscenato un sit-in di protesta davanti alla sede dell’ARS chiedendo la cancellazione dell’art. 10 e il conseguente ripristino della legge n. 15 del 2004, per fornire adeguata assistenza ai ragazzi disabili e evitare il licenziamento di 2500 persone in tutta la Sicilia.  Non possiamo che esprimere soddisfazione dichiarano Clara Crocè, segretario generale della FP CGIL, Elena De Pasquale  Dipartimento terzo settore e Gianluca Gangemi responsabile del settore– Sono stati mesi di lotte e di iniziative sindacali per convincere la deputazione a fare marcia indietro.  In arrivo anche le risorse per la Città Metropolitana per garantire l’avvio del servizio nei primi mesi dell’anno scolastico. L’ARS, ha infatti stanziato un milione e 500 mila euro. Siamo consapevoli che le risorse non sono sufficienti a garantire tutto l’anno scolastico. E’ un primo passo, conclude Clara Crocè, importantissimo per i lavoratori e i ragazzi disabili.