Sicurezza e trasporti pubblici dopo la tragedia pugliese, Mancuso: “Colmare gap strutturali al sud”

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Repertorio

REDAZIONE – “E’ inaccettabile che in Sicilia ci siano appena 180 km a doppio binario mentre oltre 1200 km sono ancora a binario unico e che su un’asse fondamentale per pendolari e turisti, la Messina – Palermo, il 60% sia ancora con un solo binario”. Sono affermazioni del Senatore di Area Popolare Bruno Mancuso, pronunciate nel corso della recente audizione in Senato del Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, chiamato a riferire sul disastro ferroviario in Puglia che ha causato la morte di 23 persone. “Non sarà mai abbastanza – ha esordito Mancuso – tutta la solidarietà e la vicinanza che possiamo esprimere verso le famiglie e tutta la popolazione pugliese che hanno subito un dramma di tale portata. Nello stesso tempo voglio esprimere i complimenti a tutta la macchina dei soccorsi e dell’assistenza, per come è intervenuta”. Il senatore santagatese, ha quindi sottolineato la necessità che, “su tutta la rete, anche quella non gestita da Rfi, siano garantiti gli elevati standard di sicurezza con l’obbligatorietà dei sistemi tecnologici di controllo che possano prevenire e scongiurare errori umani e disastri come questi”, invitando il Governo a rivedere le concessioni delle tratte ferroviarie. Mancuso, che in passato aveva ripetutamente posto l’accento sulla problematica, si è quindi soffermato sullo stato delle ferrovie siciliane; “Non si capisce come mai ancora per il raddoppio ferroviario sulla Patti – Castelbuono non ci sia nemmeno un progetto preliminare. Invito dunque il Ministro ad impegnare il Governo per dotare l’opera della necessaria progettualità ed a rivedere il Piano per il Sud. Sono del parere – ha concluso Mancuso – che bisogna avere capacità di programmare, progettare e spendere le risorse per il trasporto regionale e locale e colmare i tanti gap infrastrutturali nel Sud nel paese e non per arricchire con coccarde il petto di qualche sindaco, programmando solo riqualificazioni urbane”.