Milazzo, assemblea al comune, dipendenti in stato di agitazione

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MILAZZO – Assemblea partecipata ed animata quella svoltasi ieri presso la sede del comune, a causa di una gestione amministrativa che sta mettendo a dura prova la pazienza dei dipendenti, partendo dalle mancate risposte sulla mancata corresponsione del salario accessorio. C’è grande fermento e voglia di “ribellarsi” nei confronti di un’amministrazione, quella del comune di Milazzo, che continua a non dare risposte su nessuna delle questioni poste dai dipendenti e dalla FP CGIL. Numerose le lamentele espresse dal personale: 169 i precari che ancora attendono risposte rispetto al piano di assunzione triennale di cui, nonostante le molteplici sollecitazioni giunte dal sindacato, ancora non si ha alcuna notizia. Tutto ciò nonostante la legge regionale del 17 marzo 2016 preveda sanzioni salate per quei comuni che, pur in presenza di capacità assunzionale, procedono a non assumere: taglio del 50% dei contributi nel 2016, taglio completo nel 2017. “I Lavoratori – ha affermato la segretaria generale della FP CGIL, Clara Crocé, il responsabile territoriale enti locali, Nino Cammaroto e il rappresentante Rsu, Mario italiano – non possono continuare a vivere in questo clima di incertezza e sfiducia. Le mancate convocazioni per discutere della situazione, l’assenza di confronto, sono il segno inequivocabile di come presso il Comune di Milazzo non esista il rispetto per le relazioni sindacali. Procederemo col far verificare ai nostri legali il mancato rispetto della statuto dei lavoratori, anche con riferimento al comportamento del comandante dei vigili urbani, che si nega ai lavoratori, e nega persino agli stessi di partecipare alle assemblee”. La FP CGIL denuncia inoltre come dentro il palazzo si “proceda solo a suon di direttive, elemento che fa capire come al Comune non esista alcun regolamento per la gestione delle presenze, in luogo di continui procedimenti disciplinari. Il sindacato chiede una regolamentazione di tali aspetti che disciplini il tutto in modo organico. “Non può infine non essere rilevato – conclude la segretaria – e non può certamente essere considerato un aspetto secondario, il fatto che i dipendenti siano costretti ad operare in un ambiente di lavoro sporco e insalubre, in uffici sporchi e indecorosi, con presenza di topi e blatte. Chiediamo quindi che si provveda immediatamente all’affidamento del servizio di pulizia, mediante ordinanza urgente per motivi igienico-sanitari”. La FP CGIL proclama quindi lo stato di agitazione e lancia un ultimatum all’amministrazione: “Se entro 15 giorni non dovessero arrivare si passerà alle maniere forti” .