Estorsioni a Milazzo, arrestato l’autore delle intimidazioni

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MILAZZO – I Carabinieri della Stazione di Milazzo hanno arrestato il ventunenne Salvatore Veneziano, ritenuto responsabile dei reati di tentata estorsione aggravata in concorso e danneggiamento plurimo seguito da incendio, a danno delle ditte impegnate nei lavori del Lungomare di Ponente.

Il provvedimento scaturisce da ulteriori sviluppi nelle indagini che, il 28 ottobre 2015, avevano già condotto all’arresto di tre persone per imposizione del pizzo a danno delle società che svolgono i lavori di ristrutturazione del lungomare.
Le testimonianze successive di una delle vittime ha consentito di far luce sull’appartenenza di Veneziano all’organizzazione, comprovandone il ruolo di esecutore materiale di gran parte degli attentati incendiari che hanno danneggiato macchinari e mezzi delle imprese in questione.
Il ventunenne rappresentava il braccio armato nel sistema del racket delle estorsioni a Milazzo e dintorni ed era colui che confezionava le bottiglie piene di benzina con cartucce nastrate al fianco e le posizionava all’indirizzo degli imprenditori vittime delle estorsioni.
L’arrestato, “fiero del suo operato” commentano le forze dell’ordine, spesso si è anche vantato con altri degli attentati provocati. In una circostanza in particolare, nel giugno 2015, l’arrestato, anche per impressionare la sua fidanzata, si è recato con lei a bordo di una vettura, a Venetico e in sua presenza ha provocato l’incendio di un’autovettura parcheggiata, dopo averla cosparsa di benzina. In un altro caso l’uomo si è apertamente vantato con la donna di aver incendiato un’altra macchina, che si è dimostrato essere di proprietà di uno degli imprenditori impegnati nei lavori a Ponente. In tutti i casi in cui il ventunenne procedeva incendiava delle autovetture, se ne vantava riferendo di incassare dai 100 ai 150 euro per ogni incendio. Gli incendi, secondo quanto riportato dalle testimonianze. erano rivolti a persone “che non volevano pagare” e che in altri casi egli stesso aveva proceduto a “preparare” e poi a “depositare” delle bottigliette contenente liquido infiammabile.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Barcellona P.G. Salvatore Pugliese, su richiesta della Procura della Repubblica, a seguito delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Federica Paiola e dal Procuratore della Repubblica Emanuele Crescenti. Veneziano è stato condotto nel carcere di Gazzi.