Sant’Angelo di Brolo, il comune impugna un decreto ingiuntivo e vince

291

SANT’ANGELO DI BROLO – “Le progressioni economiche all’interno della stessa area avvengono secondo principi di selettività, in funzione delle qualità culturali e professionali, dell’attività svolta e dei risultati conseguiti attraverso l’attribuzione per fasce di merito”. Richiamando quanto stabilito dall’art. 52, del decreto legislativo 165 del 2001, meglio esplicitato nel contratto collettivo nazionale di comparto, secondo il quale la progressione si realizza nel limite delle risorse disponibili nel fondo e nel rispetto di determinati criteri di valutazione e di selezione,  il giudice del lavoro presso il Tribunale di Patti ha accolto l’opposizione del Comune ad un decreto ingiuntivo promosso da un ex dipendente, il quale riteneva di avere diritto, in maniera automatica, alla differenza retributiva tra quanto percepito a suo tempo e ciò che si sarebbe determinato qualora avesse avuto la progressione economica nella categoria superiore. L’ente locale, difeso dall’avvocato, Salvatore Fiore, aveva impugnato il decreto ingiuntivo. Il Giudice, con la sentenza emessa il 10 maggio scorso, è entrato anche nel merito del ricorso, dando ragione al Comune e condannando la controparte a rifondere le spese. “Per l’ennesima volta  – ha affermato il sindaco, Basilio Caruso – il dato incontrovertibile è quello che il Comune ha fatto bene a resistere in giudizio rispetto alle pretese  di soggetti esterni e ad impugnare provvedimenti come quello in questione. Questo conferma che oltre al rigore, in questo decennio, non solo abbiamo agito sempre nell’interesse esclusivo dell’Ente, ma le valutazione fatte prima di agire in giudizio, sono state supportate dai risultati finali positivi ottenuti”.