“Acchianata d’a Madonna” di Tusa nel registro delle eredità immateriali della Sicilia

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TUSA – L’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana ha inserito la “Acchianata d’a Madonna” del Comune di Tusa nel Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia, Libro delle Celebrazioni, delle Feste e pratiche rituali. Si conclude così l’iter avviato dall’amministrazione comunale di Angelo Tudisca, a seguito della Circolare regionale del marzo 2006. “La cosiddetta Acchianata d’a Madonna è il momento culminante delle celebrazioni in onore dell’Assunta nel Comune di Tusa. La figurazione dell’assunzione di Maria in cielo, ottenuta con un vero e proprio congegno scenotecnico di tipo teatrale, presenta notevoli analogie con gli spettacoli di drammaturgia sacra realizzati in forma teatrale figurata con l’impegno di macchine e congegni vari, in auge nel XVI e in parte XVII secolo, che costituiscono insieme alle sacre rappresentazioni all’aperto un antecedente fondamentale del teatro devoto settecentesco e di quello popolare ottocentesco. La rappresentazione sacra, realizzata facendo salire la statua dell’Assunta lungo la cortina di nubi rappresentata da teloni decorati, e sovrapposti a mò di quinte, è il mistero che da solo costituisce la cifra dell’intera festa, tanto e vero che essa viene proposta alla fruizione dei numerosissimi fedeli per la prima volta la sera della vigilia e quindi replicata l’indomani e all’ottava.
«Il percorso intrapreso dall’Amministrazione – ha dichiarato il Sindaco – è finalmente giunto a compimento e rappresenta un meritato risultato per una tradizione che è il fulcro della festività in onore della Patrona Maria SS. Assunta. L’impegno che l’Amministrazione, unitamente all’ufficio turistico, ha profuso affinché si ottenesse questo prestigioso riconoscimento, viene oggi premiato con questo risultato positivo. Un ringraziamento porgo al comitato festa che ogni anno cura minuziosamente ogni particolare affinché la rappresentazione possa essere ammirata in tutta la sua bellezza, proseguendo l’ottimo lavoro dei compianti Antonio Perrone e Antonio Bono”.