San Piero Patti, un convegno sull’errore giudiziario del “Caso Spanò”

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SAN PIERO PATTI – A 50 anni dalla scarcerazione di Antonino Spanò, l’amministrazione comunale di San Piero Patti organizza un evento per ricordare e ripercorrere la vicenda di “malagiustizia” dell’ex carabiniere sampietrino vittima di un errore giudiziario. Spanò dovette scontare 21 anni, 6 mesi e 15 giorni in carcere da innocente. All’incontro parteciperà anche il sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Messina Francesco Massara.

La storia
Il 4 ot­tobre 1945 a Ucria alcuni malviventi costringono un colono dell’avvocato Francesco Baratta a farsi aprire la porta e uccidono in casa il possidente, con un colpo di moschetto, non si sa se per rapina o per vendetta. Del de­litto viene incolpato l’ex carabiniere ed ex colono della vitti­ma, Antonino Spanò di San Piero Patti. Dopo un processo sbrigativo che non tiene conto di moventi, false testimonianze e circostanze contingenti, no­nostante le ripetute dichiarazioni di in­nocenza, l’imputato viene condannato all’ergastolo. Nel 1965 il caso viene riaperto e Spanò, rimesso in libertà d’ufficio dalla Cassazione, nel 1969 viene riabilitato dalla Corte d’assise d’appello di Messina. La tragedia dell’ergastolano innocente e della sua famiglia, il ruolo della stampa nella vicenda, le peripezie di un ga­lantuomo “sepolto” per 21 anni e sei mesi, 7.700 giorni e altrettante notti d’incubo, in un penitenziario affollato di malviventi di ogni tipo, il processo di revisione dell’ingiusta sentenza, il repristino della civiltà giuridica e la definitiva restituzione di Spanò alla vita civile come messo notificatore del comune di San Piero Patti sono anche raccontati nel libro di Giuseppe Messina “Il caso Spanò. Il più grande errore della storia giudiziaria italiana”.