Processo Terna per il pilone a Saponara, M5S: “Regione parte civile”

360

SAPONARA – Sul processo legato alla vicenda del “Pilone 40” di Terna installato nel comune di Saponara, parte dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi, interviene la deputata del M5S Valentina Zafarana, chiedendo, tramite una mozione, che la Regione si costituisca parte civile nel processo. La vicenda, che aveva portato al sequestro e poi al successivo dissequestro, la scorsa estate del cantiere, riguarda la presunta mancanza di autorizzazioni per la realizzazione del pilone 40, situato in una zona sottoposta a tutela dal Piano Paesaggistico dell’Ambito 9, e dei conseguenti danni provocati ai luoghi. La prima udienza del processo si è svolta lo scorso 23 febbraio, ma è stata rinviata per il 3 maggio a causa di alcune eccezioni sollevate dai difensori dei uno degli imputati.
“Non capiamo davvero – spiega Zafarana – come sia possibile che la Regione Siciliana non risulti costituita come parte civile all’interno del procedimento, considerato che lo stesso Pubblico Ministero, nel decreto di citazione a giudizio, ha identificato la Soprintendenza beni culturali ed ambientali di Messina, organo che rappresenta il Governo Regionale sul territorio messinese, come parte offesa”. A fare richiesta di costituzione di parte civile sono state, infattim solo le associazioni Man Onlus, autrice dell’esposto che aveva avviato il procedimento, e l’associazione I Cittadini Villafranca Tirrena che dal 2010 è impegnata nel sostenere le popolazioni che non vogliono la realizzazione e la messa in esercizio dell’elettrodotto. Lo scorso gennaio anche il Pilone 45, nella frazione Serro del Comune di Villafranca Tirrena, è stato sottoposto a sequestro.
“Oltre all’aspetto formale – continua la deputata – sarebbe finalmente un messaggio politico chiaro e definitivo rispetto alle reali intenzioni da parte del governo regionale in merito a tematiche di fondamentale importanza quali la tutela del territorio, in ogni sua accezione. Da troppi anni, infatti, sull’argomento il governo si mostra succube rispetto a interessi diversi da quelli dei cittadini, non facendo seguire fatti concreti alle roboanti dichiarazioni di guerra rilasciate a mezzo stampa”. “Proprio per questo motivo – conclude – abbiamo, già da un mese, presentato una mozione che impegnasse il Governo a fare il proprio dovere, ma ovviamente è rimasta chiusa nei cassetti, bloccata dall’andamento lento del Parlamento”.