Grasso: “chiuso primo capitolo riguardante il Diritto alla Salute dei cittadini siciliani”

    193

    REDAZIONE – “Con il voto della Giunta Regionale si chiude un primo capitolo riguardante il Diritto alla Salute dei cittadini siciliani con l’approvazione degli Atti Aziendali delle ASP e delle Aziende Ospedaliere”. Si apre così la nota della deputata regionale – e sindaco di Caprileone – Bernadette Grasso sul processo di riorganizzazione della rete ospedaliera siciliana.
    “Si sarebbe potuto fare sicuramente meglio incominciando ad adeguare la Rete Ospedaliera ai dettami del Decreto Ministeriale n. 70 che è stato recepito dalla Regione Siciliana a luglio 2015 a cui è seguita la sostanziale bocciatura da parte del Ministero a settembre dello stesso anno della Rete approvata”, prosegue. “Pertanto il processo di riorganizzazione non si è concluso, ma si concluderà con l’allineamento della Rete Ospedaliera Siciliana al Decreto Ministeriale, cantare vittoria mi sembra alquanto puerile”.

    Nel corso della seduta è stata approvata una risoluzione, che impegna il Governo della Regione a volere assicurare, con riferimento alle previsioni contenute nelle deliberazioni delle ASP concernenti l’adozione degli atti aziendali ai fini della conseguente rimodulazione della rete ospedaliera: il potenziamento della rete nefrologica pubblica; il potenziamento della rete riabilitativa pubblica – prevedendo, in particolare, in ciascuna ASP il Dipartimento di Riabilitazione – conformemente ai parametri nazionali; il mantenimento delle unità operative di patologia clinica e radiologia nei presidi dove insistono pronto soccorsi e/o posti letto per acuti; il mantenimento e l’eventuale ripristino di tutte le UOS E UOSD; le dotazioni organiche e strumentali tali da consentire la migliore funzionalità, efficienza e sicurezza di tutti i presidi ospedalieri e territoriali, dando precise disposizioni ai direttori generali circa la piena attuazione della rete prevista dal superiore decreto.

    Per l’area nebroidea resta un punto fermo nel novero della nuova organizzazione la Emodinamica presso il Presidio Ospedaliero di Patti che era stata messa in discussione nella bozza del Decreto sulla rete IMA elaborato dagli Uffici Assessoriali di concerto con Agenas ed è stata chiesta la istituzione di una U.O.S. di Pronto Soccorso presso l’Ospedale Civile di Lipari, Ospedale in Zona disagiata, al pari di quanto previsto per l’Ospedale San Salvatore di Mistretta.

    Sugli Ospedali Riuniti di Barcellona – Milazzo – Lipari occorre fare alcune considerazioni di carattere normativo e tecnico: i Presidi Ospedalieri, sono regolamentati ed istituiti con la Legge Regionale n. 5 del 2009, qualsiasi cambiamento nell’assetto giuridico passa attraverso la modifica della Legge sul riordino del Servizio Sanitario Regionale, per far si che l’Ospedale Riunito o gli Ospedali Riuniti prendano corpo occorre elaborare una progettualità degna di questo nome che non venga elaborata tenendo conto soltanto di meri accorpamenti di unità operative e che sia credibile tale da superare lo scoglio del Ministero della Salute. Le potenzialità in termini di popolazione asservita, Unità Operative e Servizi ad esse collegate sono bastevoli per poter realizzare tra Barcellona e Milazzo un connubio che porti alla creazione di un Ospedale DEA di I° Livello; mi auguro presto di poter discutere tale progettualità in seno all’ARS.

    “Concludo dicendo che ho espresso la mia perplessità e pertanto ho espresso voto contrario ad un atto aziendale quello dell’ASP di Messina dove mancano in alcuni casi elementi di legittimità in special modo sui Dipartimenti di nuova istituzione si veda quello delle Attività Ospedaliere e del Coordinamento Amministrativo Ospedale Territorio in quanto in netto contrasto la finanziaria 2014. Questo è un momento molto difficile , ognuno di noi deve dare il proprio contributo per non far sfiorire la sanità in Provincia di Messina, mi auguro che il Dr. Sirna metta a disposizione tutte le risorse necessarie affinchè si possa dare non una offerta sanitaria di “eccellenza”, ma una “normale sanità”, fatta di diritti e di doveri per tutela alla salute diritto irrinunciabile stabilito dalla nostra Costituzione”.