“Gotha – Pozzo 2”, quattro condanne definitive per la mafia barcellonese

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    ROMA – La Corte di Cassazione confermato in via definitiva le condanne inflitte in appello a Salvatore “Sem” Di Salvo (ricorso rigettato, 17 anni), Roberto Martorana e al collaboratore di giustizia Francesco D’Amico (ricorso rispettivamente rigettato e inammissibile, 8 anni a testa). Riduzione della pena per Giovanno Rao, considerato il capo di Cosa nostra di Barcellona Pozzo di Gotto, condanna rideterminata a 12 anni, 10 mesi e 20 giorni di reclusione. Si tratta della prima pronuncia definitiva sul primo filone di inchiesta “Gotha-Pozzo2” volto a smantellare l’impianto della mafia barcellonese.
    La Suprema Corte ha poi annullato la condanna a sei anni nei confronti di Concetto Bucceri (ritenuto anello di congiunzione tra i barcellonesi e la cosca catanese dei Santapaola) e annullata in parte la sentenza di condanna di secondo grado rispettivamente a 10 e a 14 anni nei confronti di Carmelo Vito Foti e Salvatore Ofria, per ciò che riguarda l’associazione mafiosa, con l’invio degli atti alla Corte d’Appello di Reggio Calabria per la rideterminazione della pena per gli altri reati. Per Tindaro Marino, condannato in secondo grado a 6 anni, cade la condanna per intestazione fittizia di beni, confermata quella per concorso esterno in associazione mafiosa, con il rinvio alla Corte d’Appello di Reggio Calabria per il reato di estorsione.
    Confermati i risarcimenti per i comuni di Barcellona Pozzo di Gotto e di Mazzarrà Sant’Andrea, costituitisi parti civili insieme all’Aias di Milazzo.