Vertenza precari, solo il 7% si può stabilizzare? La posizione dei sindaci

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    “Diversi gli interlocutori con cui ci siamo confrontati a Palazzo dei Normanni prima e al Dipartimento Finanze dell’assessorato regionale alle autonomi locali dopo, ma unico l’argomento del dibattere, stabilizzazione del precariato a tempo indeterminato.” Come segreteria MGL Regione e Autonomie Locali è stata ribadita la necessità di assumere reciprocamente l’inderogabile impegno nei confronti della categoria a convergere subito su una soluzione che non crei l’alibi delle aspettative, ma affronti radicalmente la problematica, sottraendola per la sua specificità al regime del 101/2013. La legge finanziaria regionale che ha iniziato il suo iter nelle Commissioni parlamentari contempla la possibile prosecuzione dei contratti fino al 31 dicembre 2018 e incentivi agli enti che operano stabilizzazioni a tempo indeterminato fino a dieci anni con possibile decurtazione delle somme agli enti che non procedono pur ricorrendone le condizioni. La proposta così formulata dal governo non può che creare aspettative e risultare apprezzabile, se non fosse perchè il tutto è assoggettato alle procedure del decreto 101/2013 che contempla forti limitazioni anche alla luce della legge di stabilità approvata dal parlamento nazionale che, per l’anno 2016, riduce dal 60% al 25% la possibilità di utilizzo delle eventuali economie accertate dalle rispettive amministrazioni. Gli Uffici dell’assessorato regionale alle autonomie locali prevedono nella migliori delle ipotesi la stabilizzazione di poco più del 7% sul totale della platea. La risposta a tutto ciò non può che essere ricercata e trovata prioritariamente in ambito nazionale riprendendo subito la discussione avviata a fine anno durante l’esame della legge di stabilità, poi arenatasi in sterili dibattiti in prese di posizioni che hanno portato a un ripieganento sull’ennesima deroga per l’anno 2016. Come segreteria MGL Regione e Autonomie Locali riteniamo e siamo fermamente convinti che il tutto non può prescindere da una forte presa di posizione da parte degli amministratori locali che devono fare la propria parte con assunzione di responsabilità in prima persona ribadendo con fermezza, attraverso l’adozione di delibera di giunta, tre principi ineludibili:
    a) idoneità del personale, b) invarianza di spesa, c) immissione in ruolo.