MILAZZO – L’assessore ai Beni culturali, Salvatore Presti ha reso noto che la Soprintendenza di Messina ha apposto il vincolo diretto di sito di interesse culturale in un deposito di contrada Tono. “Durante i lavori di sbancamento finalizzati alla costruzione di un fabbricato in contrada Tono, nella parte più interna della Baia, nella zona adiacente la Chiesa – spiega l’assessore – , sono state rinvenute strutture e depositi archeologici di eccezionale interesse per la storica economica di Milazzo in epoca romana. Si tratta di due ambienti, delimitati da strutture murarie poste in opera a secco con pietrame parzialmente lavorato. Le indagini eseguite nell’area interessata hanno consentito il recupero di una quantità di resti ittiologici del tutto eccezionale, anche per lo stato di conservazione, costituito da resti di tonni, di pesce spada e di ricciole”.
Ed in effetti dalla relazione tecnica a firma della Dirigente dott.ssa Gabriella Tigano e del Funzionario direttivo, dott.ssa Annunziata Ollà, si evince che l’impianto sembra essere stato distrutto da una frana proveniente dal soprastante costone roccioso, frana che ha coperto con detriti tutta l’area, sigillando il pesca accatastato e in lavorazione. I due ambienti esplorati, alla luce dei materiali rintracciati, sono da correlare ad un più ampio edificio destinato all’attività di lavorazione del pesce, attivo durante i primi se-coli dell’impero. Il ritrovamento dello stabilimento del Tono, offrendo quindi un tas-sello nuovo allo studio delle aree produttive in età romano-imperiale e, più in partico-lare, delle aree dedicate alla lavorazione del tonno pescato nella Baia e conservato sotto sale all’interno di anfore, ha spinto la Soprintendenza BB.CC.AA di Messina, sezione per i Beni Archeologici, ad intervenire per la tutela.