Udienza preliminare per gli indagati dell’operazione “Copil”

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    CASTELL’UMBERTO – L’inchiesta “Copil” sulla compravendita di un minore, che lo scorso maggio del 2015 portò all’arresto di dieci persone, arriva a un primo importante risvolto giudiziario. La vicenda, balzata agli onori della cronaca del tempo, ruota attorno a una coppia di Castell’Umberto, per anni residente in Svizzera, che non riusciva ad avere altri figli; per mitigare questa mancanza, i genitori si sarebbero rivolti a degli intermediari per mettere a frutto il loro piano. Un primo tentativo andò a vuoto con una donna italiana, il secondo con una donna rumena stava per essere compiuto ma intervennero casualmente i carabinieri a sgominare il piano criminale; i militari, infatti, erano sulle tracce di un altro degli attori della vicenda per motivi diversi. Derubricato il reato di riduzione in schiavitù, tutti gli indagati nel procedimento penale andranno all’udienza preliminare – il prossimo 28 marzo – con le accuse di estorsione e per una serie di falsi operati al fine di ottenere certificati di nascita.