I consiglieri comunali Lorenzo Italiano, Giuseppe Crisafulli e Alessio Andaloro, a proposito di ciò che ha dichiarato alla Gazzetta del Sud l’assessore al Bilancio Mellina, al riguardo della tassa Tari non pagata; “Un dato negativo per la capacità di spesa del Comune”, fanno presente che:
l’accantonamento forzato di cui parla l’assessore al Bilancio che sfiora gli 8 milioni di euro per somme non incassate non è una criticità di oggi, dell’anno 2024; giustamente l’assessore dimentica, volutamente, quando all’indomani dell’insediamento dell’Amministrazione 7 ottobre 2020, già l’ente aveva difficoltà di riscossione della tassa Tari, basti pensare ai ricorsi predisposti dal sindaco, allora consigliere comunale, nel 2015-2017. Tant’è che, per causa dei ricorsi, (persi dall’allora consigliere comunale) le bollette Tari non sono state pagate regolarmente dai cittadini. E’ facile ora, attaccare le attività produttive della città che in un periodo di crisi hanno difficoltà a pagare ma nonostante tutto riescono a rateizzare il debito per mettersi in linea con i pagamenti. Non è vero neanche che le utenze domestiche stanno registrando un’inversione di rotta. Dal 2015 al 2022,(ancora il ruolo Tari 2023 è in scadenza con i bollettini fino a marzo 2025), il comune non ha mai incassato un solo euro in competenza nell’anno di svolgimento del servizio globale RSU reso dal gestore alla comunità.
Mellina, invece di attaccare i commercianti e fare distinzione degli stessi che non sono residenti a Milazzo e svolgono attività commerciali parlando di sleale concorrenza, dovrebbe soffermarsi sulle reiterate scorrettezze contabili posti in essere nei Bilanci 2020-2022. Perché non spiega ancora il motivo per cui dopo 5 anni del pseudo-risanamento finanziario, omesso agli ignari cittadini che oggi sono costretti a pagare e vengono tartassati con l’Imu, Tosap, pubblicità, affissioni ed addizionale Irpef tutte imposte ed aliquote al massimo di legge? Sono quattro anni che solleviamo la questione in Aula con documenti e interrogazioni inviate anche alla Corte dei Conti, senza però mai avere avuto risposta dal sindaco”