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Sospesa per cori razzisti Jonica-Avola di Eccellenza

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Il comunale di “Bucalo” di Santa Teresa si trasforma in un palcoscenico di odio. Si gioca Jonica – Città di Avola valevole per la quinta giornata del campionato di Eccellenza. È il minuto 85’ si trasforma in un punto di non ritorno. Jairo Alegria, l’attaccante colombiano della Jonica, decide di dire basta. Basta ai cori razzisti che lo bersagliano dalla curva avversaria prendendolo di mira sin dai primi minuti della ripresa. Un gesto forte, chiaro, inconfondibile. Alegria si siede al centro del campo, immobile, circondato dalle maglie di entrambe le squadre. Qualcuno gli dice di alzarsi, di riprendere a giocare, ma il suo sguardo parla più di mille parole. Un grido silenzioso contro il razzismo, un atto di coraggio che mira a scuotere le coscienze. Alegria prende la via degli spogliatoi, con lui tutta la squadra. Un calcio al razzismo, una volta per tutte.
Ovviamente da Avola la pensano diversamente.

“Alla nostra Società – si legge nel comunicato stampa diffuso su fb dal club aretuseo – corre l’ obbligo smentire e precisare le inesattezze pubblicate via Social dalla Società FC JONICA.
La partita, giocata intensamente e condotta 0-3 dai nostri ragazzi, all’85’ non è stata SOSPESA, bensì ABBANDONATA dalla Squadra locale, che riceveva ordini dai vertici societari dopo aver sentito ipotetici insulti razzisti. Semmai fosse successo, ci discostiamo nettamente da tale isolato gesto. Ma usare un tema delicato e complesso come il razzismo per mascherare responsabilità e sconfitta, è un atteggiamento anti sportivo e altrettanto intollerabile. Diffidiamo chiunque proverà a ledere l’immagine della nostra società e della nostra città, solo allo scopo di alzare un polverone che nasconda la vera differenza vista in campo”.