Home Cronaca Spaccio di droga a Barcellona: giudizio immediato per 7 dei 54 indagati

Spaccio di droga a Barcellona: giudizio immediato per 7 dei 54 indagati

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Al Tribunale di Messina, su richiesta formulata dai magistrati della Procura distrettuale Antimafia di Messina, il gip Eugenio Fiorentino, ha emesso il decreto che dispone il giudizio immediato nei confronti di sette imputati, su un totale di 54 indagati, nell’ambito del procedimento generato grazie alle rivelazioni rese – durante la sua collaborazione con la Giustizia – dal barcellonese Filippo Genovese, inteso lo “Scozzese”, che aveva creato una estesa rete per l’approvvigionamento e lo spaccio di stupefacenti. Il Gip, infatti, evidenziata l’acquisizione degli atti contenuti nel fascicolo del pm, quali fonti di prova, ha ritenuto che sussistono i presupposti per disporre lo stralcio per i 7 imputati per i quali è stato disposto di procedersi con giudizio immediato. Si tratta di Marco Chiavi, 30 anni, originario di Barcellona e residente a Mazzarrà Sant’Andrea; dei barcellonesi Caterina Floramo conosciuta come “Katia”, 34 anni; di Rosario Daniele Mantineo, 42 anni residente a Terme Vigliatore; Giampiero Munafò, 39 anni residente a Castroreale, di fatto domiciliato a Barcellona; Natale Ficarra, 81 anni, originario di Malfa e residente a Milazzo; il noto barcellonese Salvatore Iannello, 42 anni, e il catanese Lucio Romano, 36 anni, per i reati loro rispettivamente ascritti, indicando per la comparizione dinanzi al Tribunale, in composizione monocratica, nell’udienza del 20 novembre 2024. Il giudice ha inoltre avvisato i 7 imputati che, entro 15 giorni dalla notifica del decreto di giudizio immediato, possono chiedere il giudizio abbreviato, o in alternativa l’applicazione della pena con un patteggiamento o la sospensione del procedimento con messa alla prova. Buona parte degli imputati hanno avuto applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari, ad eccezione di altri che nello stesso troncone d’inchiesta sono sottoposti alla misura cautelare carceraria. Il reato contestato è l’art. 73 del D.P.R. 309/1990 che si applica a chi “persegue le condotte di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope”.