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I carabinieri di S.Agata M.llo arrestano coniugi a Naso per coltivazione di cannabis

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i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Sant’Agata di Militello, con l’ausilio dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori di Sicilia e del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi (CT), hanno tratto in arresto una coppia di coniugi, ritenuti responsabili del reato di coltivazione di sostanze stupefacenti. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Patti Eugenio Aliquò ha convalidato l’arresto nei confronti di P.D., 53 anni, serbo nativo di Belgrado, residente a Sant’Agata Militello e domiciliato a Naso, e della convivente P.F., 57 anni, residente in contrada Cresta, arrestati dai carabinieri con l’accusa di coltivazione di sostanze stupefacenti. Nel contempo il giudice ha disposto l’obbligo nel comune di residenza per ambedue gli indagati che devono rientrare alle 21 e non uscire prima delle 6 del mattino.
Nel corso dei servizi disposti dalla Compagnia di Sant’Agata di Militello, finalizzati a prevenire e reprimere i reati in materia di stupefacenti, con particolare riguardo alla realizzazione di coltivazioni di tali sostanze nelle aree rurali della giurisdizione di competenza, i militari venivano insospettiti da un forte odore di marijuana proveniente dal terreno di pertinenza all’abitazione dei due coniugi.
La successiva perquisizione di tale terreno, permetteva di accertare che effettivamente i predetti avevano realizzato, nei pressi di un pollaio ed all’interno di una piccola serra, una piantagione di circa 10 piante di marijuana, di notevoli dimensioni in larghezza e altezza, tutte rigogliose e pronte per essere raccolte. Gli arrestati, inoltre, avevano costruito un capanno in legno in cui venivano tenute in essiccazione delle altre piante.
All’esito della perquisizione del domicilio della coppia, venivano altresì trovate due latte contenenti semi di marijuana, un bilancino di precisione ed ulteriori pezzi di hashish del peso complessivo di 10 grammi.
Le sostanze rinvenute venivano sottoposte a sequestro al fine di essere inviate al R.I.S. di Messina per compiere gli accertamenti quantitativi e qualitativi.
Gli arrestati, su disposizione del P.M. di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti, sono stati ristretti agli arresti domiciliari in attesa della convalida dell’arresto. Il G.I.P. del Tribunale di Patti, dopo aver convalidato gli arresti, si è riservato la decisione sulla eventuale misura cautelare da applicare.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.