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L’assemblea permanente per l’ospedale e la salute dei Nebrodi ufficializza le sue richieste

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Dopo la manifestazione di protesta del 20 luglio scorso, alla quale hanno partecipato numerosi tra cittadini, associazioni del territorio, movimenti, sindacati, parroci e sacerdoti, contro la chiusura del reparto di cardiologia (con l’alibi della ristrutturazione) e contro il declassamento dell’Ospedale di Sant’Agata di Militello da Ospedale di base a semplice Pronto Soccorso Generale, l’Assemblea permanente per l’Ospedale e la Salute dei Nebrodi, costituitasi anche come comitato e osservatorio, ha proseguito nella raccolta di firme a sostegno della iniziativa enon ha mai cessato di monitorare la realtà sanitaria del territorio.
La manifestazione del 20 luglio e la mobilitazione conseguente, prendono vita dalla consapevolezza che negli ultimi 20 anni si è lasciato morire l’Ospedale nel disinteresse e indifferenza totale del mondo politico ma anche sociale. Nel tempo numerosi reparti e servizi dell’Ospedale di Sant’Agata di Militello sono stati chiusi o trasferiti come l’UTIN, il Punto Nascita, l’Ostetricia e la Ginecologia, l’Ortopedia, la Gastroenterologia con Endoscopia, l’Otorinolaringoiatria, fiori all’occhiello della sanità non solo provinciale ma regionale.
Per ultimo la Cardiologia con Terapia sub-Intensiva, mentre altri reparti e servizi, come la Chirurgia e L’Anestesia e Rianimazione sono stati mutilati.
Dopo la mobilitazione è stato richiesto immediatamente un incontro ufficiale con il Direttore Generale dell’ASP di Messina, dott. Giuseppe Cuccì.
L’incontro si è tenuto in sede istituzionale presso la Direzione Sanitaria di Sant’Agata di Militello il 20 agosto alle ore 14, alla presenza di cinque componenti dell’Assemblea Permanente, del Direttore Generale dell’ ASP di Messina dr. Giuseppe Cuccì, del Direttore Sanitario dell’ospedale dr. Antonino Giallanza e del Direttore della Cardiologia con UTIC dell’Ospedale di Milazzo Dr Filippo Marte.
Nella riunione la delegazione dell’assemblea Permanente ha preso atto che il Direttore Generale dr. Giuseppe Cucci’ ha ritenuto valide e condivisibili le istanze formalmente presentate ma ha evidenziato problemi e criticità che stanno rappresentando per l’Asp di Messina un ostacolo alla riapertura di reparti e servizi.
In particolare, il dott. Cuccì, ha rilevato la difficoltà di reperire personale medico, con particolare riferimento agli specialisti di cardiologia, sottolineando come, nonostante l’ Azienda abbia pubblicato diversi bandi di concorso, nessun medico ha gradito l’Ospedale di Sant’Agata di Militello, privilegiando altre sedi.
Nella ricerca di soluzioni per garantire i servizi l’Asp si è rivolta al Rettorato dell’Università per reperire medici specializzandi, ma questi ovviamente necessiterebbero di tutor e questa soluzione è sembrata poco percorribile.

Per la riapertura del reparto di Cardiologia il Direttore Generale avrebbe assicurato la reiterazione dei bandi di concorso; ma per ripartire in sicurezza sarebbero necessarie almeno 6 unità mediche quando attualmente ne sono presenti solo due (espressa la volontà/intenzione anche di richiamare in servizio Medici Specializzati in pensione, se disponibili, con contratti privati per liberi professionisti).
Infine il Direttore Generale dell’ASP ha ufficializzato la nuova convenzione stipulata con il Giglio di Cefalù a seguito del bando a evidenza pubblica riaperto lo scorso mese di maggio, dopo essere andato deserto una prima volta, con la quale verrà riaperto il reparto di ortopedia, completo di sala operatoria, attualmente in fase di adeguamento e ristrutturazione. Ci è stato assicurato che il Giglio per ricoveri, interventi e quant’altro seguirà le procedure di prenotazione normali tramite CUP.
Punto questo sul quale, la delegazione, ha espresso la propria contrarietà, ritenendo la Convenzione un chiaro provvedimento di privatizzazione dell’Ospedale.
A dire del Dott. Giuseppe Cuccì, la riapertura di Cardiologia e Ortopedia potrebbe costituire una buona base perché l’Ospedale riparta e possa ottenere l’attenzione politica che merita, considerata la sua posizione strategica e il vasto territorio che assiste.
La politica sanitaria di questo territorio ha impiegato anni per ridurre l’ospedale santagatese nelle condizioni attuali di grande precarietà e si è consapevoli che la strada da percorrere non è certo quella della privatizzazione, bensì occorrerà intestarsi da subito un progetto di ricostruzione dell’ Ospedale di base pubblico ed è su questa volontà che abbiamo incalzato l’attuale responsabile della sanità della provincia di Messina.
Le richieste e proposte dell’Assemblea Permanente sono dunque:
▪ La riconsegna alla popolazione dei Nebrodi del proprio ospedale di base quale struttura ospedaliera pubblica che insiste su un territorio disagiato e con una densità di quasi centomila utenze;
▪ La riapertura dei reparti chiusi, a partire dalla cardiologia, con l’assegnazione dei posti di primario e pieno organico (Punto nascita, ortopedia, ostetricia e ginecologia, Pediatria ed altri previsti per l’Ospedale di Base);
▪ L’investimento sulla struttura sanitaria di S. Agata di Militello di nuove tecnologie, apparecchiature, personale adeguato e carichi di lavoro equilibrati.
● Il secco no alla privatizzazione e quindi alla Convenzione stipulata con il Giglio di Cefalù, con il pretesto di assicurare servizi; consegnare le strutture sanitarie pubbliche ad aziende private, rappresenta solo spese per il pubblico e lauti guadagni per il privato;

▪ Pianificare strategie a breve-medio termine con lo scopo di rendere attrattiva la nostra struttura ospedaliera, oltre che con gli acquisti di apparecchiature moderne, anche con incentivi ad hoc per spronare i medici a prestare il loro servizio a S.Agata, in quanto area disagiata.

La politica è stata così brava da distruggere la sanità pubblica di questa zona e dovrà quindi, farsi carico di ricostruire tutto quello che ha tolto al diritto alla salute della popolazione dei Nebrodi.
Metodi e risorse, è stato sempre così, non sono mai mancati in presenza di una seria volontà politica e amministrativa.
A conclusione dell’ incontro, riaggiornato per volontà di tutti i soggetti presenti a fine settembre p.v., la delegazione dell’Assemblea permanente, ha sottolineato infine come sia fondamentale agire subito e attivamente sulle proposte legislative all’esame del Parlamento siciliano e del Governo in ambito di adeguamento della rete ospedaliera regionale, le cui determinazioni finali, incideranno sulla tipologia di Presidio Sanitario ed Ospedaliero che insisterà su Sant’Agata Militello e sui Nebrodi, con il coinvolgimento sotto il profilo politico-amministrativo e della società civile di tutti gli attori in campo (parlamentari compresi).
L’Assemblea Permanente nel frattempo, conferma la mobilitazione nel territorio dei Nebrodi e prosegue con la raccolta di firme nei Comuni del Distretto 31 a difesa del presidio ospedaliero di Sant’Agata di Militello per il diritto esigibile di una sanità pubblica.
L’auspicio e la speranza è che il dott. Giuseppe Cuccì, nella qualità di abitante dei Nebrodi, sia accanto a noi in questa battaglia.