CAPO D’ORLANDO Palla lunga e pedalare (con allenamenti a porte chiuse per stare più tranquilli e concentrati) per la Betaland che pur recuperando tutti i suoi effettivi anche se non ancora al top psicofisico, continua la sua pericolosa fase involutiva che l’ha portata dallo scorso 1 novembre dal sogno primato dopo 5 giornate all’incubo retrocessione all’11^ con l’imperativo di battere Pesaro domenica al PalaFantozzi pe evitare drammi cestistici. E’ vero, infatti, che gli 8 punti attuali garantirebbero la 5^ salvezza in A, ma è anche vero che la Torino oggi candidata principe alla retrocessione (avendoci i biancoazzurri vinto l’unica delle ultime 7 gare) rappresenta una grossa città con annesso possibili massicci investimenti sul mercato e fresco cambio in panchina con l’esonero di Bechi e l’ingaggio dell’ex varesino-avellinese Frank Vitucci. Il club orlandino, invece, aspetta tempi migliori convinto della bontà delle scelte ed ha le sue ragioni poichè operando sul mercato statunitense per una guardia tiratrice o esonerando Griccioli (tra i coach scuderia Sportlab c’è sempre libero l’ex Roma Luca Dalmonte) sconfesserebbe la strategia europea sul nascere senza avere la garanzia che i risultati siano migliori. “Si ma il progetto di affidare lo spot di guardia a due ragazzi così giovani si sta rivelando abbastanza visionario – commenta un tifoso su uno dei forum – . Ilievski è un giocatore corale bravo a mettere in ritmo ai compagni. Ma qui tolto Jasaitis chi può tirare da fuori? Chi deve mettere in ritmo? Urge fare delle scelte ed abbastanza in fretta”, conclude chi rappresenta il partito pro cambiamenti. “A questo punto per un tifoso che ama la sua squadra e che vorrebbe tornare l’anno prossimo a giocare a Milano – spiega il rappresentante di chi lascerebbe tutto immutato – non resta che avere fiducia perchè l’unico cambiamento possibile è non cambiare. Dobbiamo aspettare che Stojanovic dimostri il suo valore, che Perl e Nicevic ritornino quelli delle prime giornate, che si trovino degli schemi per mettere Jasaitis nelle condizioni di tirare con buone percentuali, che Bowers ritorni sui livelli di Venezia, che si trovino soluzioni sulle rimesse, che ogni giocatore si prenda il tiro possibile prima del 24° secondo e tanti altri particolari. Cambiare allenatore o un giocatore pensando che si risolvano le problematiche non è realistico. Bisognerebbe stravolgere il progetto. Quindi fiducia, incitamento domenica contro Pesaro, applausi qualunque sia il risultato e andiamo avanti. Io ho criticato spesso l’allenatore, un paio di giocatori, ma alla fine della partita di Milano mi sono reso conto che la strada giusta è avere fiducia e cercare di migliorare quello che non va”. A suo conforto le 38 le vittorie casalinghe consecutive in regular season per Milano, già certa di arrivare ad almeno 1000 giorni di imbattibilità interna nella prima fase di campionato (ultima sconfitta 24/3/2013 contro Montegranaro, attualmente i giorni sono 995, il prossimo match al Forum è il 20 dicembre); +22 lo scarto medio nei 5 match casalinghi 2015/16. Insomma non era facile uscire indenni anche se tranne l’inizio di match dove si è rivisto il miglior Laurence Bowers (10 dei 14 punti del primo quarto dei biancoazzurri sono dell’ala Usa), il sempre sfrontato Laquintana ed il povero Jasaitis, c’è poco da salvare nel naufragio sotto la Madonnina, con Oriakhi che si può consolare per il suo schiaccione da Top 10 che, però, non gli vale un posto nella gara apposita dell’All Star Game. “La nostra cittadina per numero di abitanti è praticamente grande come il Forum – commenta amaro Griccioli – ma possiamo fare meglio di così, ne sono convinto, ma dobbiamo crederci tutti. Lo schiaffo è pesante, però credo che ci abbiamo messo anche del nostro per renderlo tale. Non dobbiamo perdere fiducia in vista della prossima partita di campionato. Sono convinto che ci presenteremo nel migliore dei modi a una gara importante come quella con Pesaro. Noi abbiamo un progetto ben chiaro in testa e non sarà questa partita a farci cambiare idea”.