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L’incendio sul set della fiction, Stromboli dice no al risarcimento: è irrisorio

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A Stromboli, dopo il devastante incendio sviluppatosi durante le riprese della fiction Protezione Civile, gli isolani rifiutano la proposta di risarcimento di 260 mila euro. D’accordo anche il sindaco Riccardo Gullo e dunque si profila uno scontro giudiziario.
Un’assemblea pubblica e una decisione ferma, unanime e condivisa: la popolazione di Stromboli, insieme al sindaco Gullo, ha respinto l’offerta della società 11 marzo, produttrice della fiction che la notte tra il 25 e il 26 maggio 2022 scatenò lo spaventoso incendio. «Il risarcimento di 260.000 euro, proposto dalla società – hanno detto in coro gli abitanti riuniti in chiesa a Stromboli – appare irrisorio e del tutto sottodimensionato rispetto al danno materiale, morale e di immagine subito dall’isola e dai suoi abitanti». «Nessuno di noi può causare un danno e poi far finta di niente – ha stigmatizzato il sindaco Gullo – questa è una questione etica e di principio: ognuno si deve assumere le proprie responsabilità».
La lettera inviata dalla casa di produzione, insieme all’offerta economica, sottolinea la propria non responsabilità rispetto all’incendio e nega che il Comune abbia subito alcun danno da quell’incidente. «Respingo completamente questa interpretazione – ha tuonato Gullo – il Comune è il vostro rappresentante. Il Comune siete voi, e seguiremo questa vicenda insieme, finché non verranno accertate tutte le responsabilità». D’accordo tutti gli abitanti di Stromboli che, nel corso dell’assemblea, hanno preso la parola per esprimere il proprio disappunto, e il ricordo di quella notte d’inferno che ha distrutto la montagna e determinato la conseguente alluvione.
I danni accertati dai periti della procura di Barcellona Pozzo di Gotto ammontano ad oltre 15 milioni di euro. I danni effettivi, stimati dai periti incaricati dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto sono: danno ambientale 587.000, costo di estinzione dell’incendio 109.000, mancato incremento vacanziero e minor afflusso di turisti tra i 350.000 e i 780.000 euro, danno idrogeologico 12.620.000, devastazione della foresteria del Centro operativo vanzato della Protezione Civile, danni alle attrezzature adibite al controllo dell’attività vulcanica e danni materiali ad abitazioni e attività commerciali. «In definitiva – sottolinea Gullo – un incalcolabile danno di immagine per il Comune di Lipari, il cui territorio rientra a pieno titolo nella lista dei siti Unesco – patrimonio Mondiale dell’’Umanità. E Stromboli, con le sue peculiari caratteristiche ambientali e naturalistiche, ne è il capofila. Senza Stromboli, le Eolie non sarebbero mai state Patrimonio dell’Umanità».
E nel corso del confronto/dialogo con la popolazione, la lista dei danni subiti continuava a crescere, insieme alla ferita di ogni singolo isolano. Apprezzamento e conforto, invece, per la recente decisione della Rai che, in seguito all’interrogazione parlamentare della senatrice Dafne Musolino, ha deciso di non mandare in onda la fiction. Posizione che apre la possibilità di un dialogo costruttivo con l’amministrazione.