Sette rinvii a giudizio, un patteggiamento, tre posizioni da definire in abbreviato più una al vaglio di un altro Tribunale.
È questo l’esito finale dell’udienza preliminare celebratasi ieri al Tribunale di Messina nei confronti di dodici imputati per l’operazione dello scorso ottobre, condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina, su un vasto traffico di droga tra la Calabria ed i Nebrodi.
Il giudice per le udienze preliminari peloritano Eugenio Fiorentino ha mandato a processo col rito ordinario, che si aprirà il prossimo 7 marzo di fronte al collegio del Tribunale di Patti, Francesco Cotugno, Alessandro Faranda, Mirko Maniaci, Salvatore Ratto, Antonino Tuccio, Dario Di Perna e Piera Mondello. Per gli ultimi due è stata rigettata l’istanza del difensore, l’avvocato Antonio Spiccia, di abbreviato condizionato alla perizia sulle intercettazioni.
Saranno invece giudicati col rito abbreviato dallo stesso giudice per le udienze preliminari Eugenio Fiorentino, il prossimo 5 marzo, Michele Siragusano, Emiliano Franzone e Bruno Emanuele. Il primo dei tre, quarantottenne di S. Angelo di Brolo, è posto al vertice dell’ipotizzato sodalizio con base operativa tra S. Angelo di Brolo e Raccuja che per gli inquirenti gestiva il traffico di droga, per lo più cocaina.
L’inchiesta, come già scritto dalla “Gazzetta del Sud” nell’immediatezza dei fatti, ovvero lo scorso ottobre, ha tracciato numerosi viaggi “a staffetta” attraverso i quali il gruppo faceva la spola oltre lo Stretto per l’approvvigionamento dello stupefacente da smerciare sulle piazze nebroidee, con ramificazioni sino al catanese.