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Arrestati 7 soggetti, alcuni dei quali pare legati alla famiglia mafiosa barcellonese

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Oggi a Barcellona Pozzo di Gotto e sul territorio nazionale, i Carabinieri del ROS, con il supporto in fase esecutiva del Comando Provinciale Carabinieri di Messina e del 12° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Catania, hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Messina, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, che dispone la custodia cautelare in carcere nei confronti di 7 soggetti, 6 dei quali appartenenti o indiziati di appartenere alla famiglia mafiosa “barcellonese”, poiché indagati, nel rispetto della presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva, di più delitti di omicidio premeditato aggravato del metodo mafioso, commesso al fine di agevolare le attività dell’associazione di stampo mafioso c.d. dei “Barcellonesi”, operante a Barcellona Pozzo di Gotto e sulla fascia tirrenica della Provincia di Messina.
Il provvedimento scaturisce dalle indagini avviate nel gennaio 2023 dai Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale su delega della locale D.D.A. che hanno consentito di accertare come gli arrestati, alcuni dei quali già condannati con sentenza definitiva per essere capi e promotori dell’associazione di stampo mafioso c.d. dei “Barcellonesi”, abbiano preso parte, in qualità di mandanti o esecutori materiali, ai seguenti fatti di sangue, commessi nell’ambito della cruenta guerra di mafia che ha afflitto negli anni novanta la Provincia di Messina:
1. omicidio di FERRO Angelo, avvenuto il 27.05.1993 a Milazzo;
2. duplice omicidio di ACCETTA Antonino e PIRRI Giuseppe, rinvenuti cadaveri nel cimitero di Barcellona Pozzo di Gotto il 21.01.1992 ed uccisi il giorno precedente;
3. omicidio di INGEGNERI Carmelo, avvenuto il 11.07.1992 a Barcellona Pozzo di Gotto;
4. omicidio di LONGO Francesco, avvenuto la sera del 28.12.1992 a Barcellona Pozzo di Gotto;
5. omicidio di ANASTASI Aurelio, avvenuto il 04.01.1993 a Barcellona Pozzo di Gotto;
6. omicidio (lupara bianca) di ITALIANO Giuseppe, avvenuto in epoca prossima al 24.02.1993 a Barcellona Pozzo di Gotto;
7. omicidio (lupara bianca) di PORCINO Giuseppe, avvenuto in epoca prossima al 18.03.1993 a Barcellona Pozzo di Gotto; al riguardo, sono in corso attività di scavi finalizzati alla ricerca dei resti del PORCINO da parte di personale dei Carabinieri del ROS e di personale del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco;
8. attentato a colpi di arma da fuoco avvenuto in data 04.09.1993 a Barcellona Pozzo di Gotto che causò la morte immediata di RAIMONDI Sergio, MARTINO Giuseppe e quella successiva di GERACI Giuseppe, sopravvenuta il 26.04.1994. Relativamente a tale fatto di sangue nel 2022 si è giunti alla condanna definitiva dell’ergastolo disposta nei confronti di uno degli imputati quale uno degli esecutori materiali nell’ambito di altro procedimento;
9. omicidio di ABBATE Giuseppe, avvenuto la sera del 16.02.1998 a Barcellona Pozzo di Gotto;
10. omicidio di FICARRA Fortunato, avvenuto il 01.07.1998 a Santa Lucia del Mela. Per tale delitto sono stati condannati, con sentenza passata in giudicato nel 2022, in altro procedimento altri cinque soggetti.
L’attività investigativa, avvalendosi anche delle recenti dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Micale Salvatore, già appartenente al sodalizio mafioso dei Barcellonesi, ha permesso di accertare che gli odierni indagati avrebbero nel complesso partecipato, con differenti ruoli, ai 10 agguati sopra elencati, tutti eseguiti con le classiche metodologie mafiose utilizzando armi da fuoco e cogliendo di sorpresa le vittime, togliendo in totale la vita a 13 soggetti di età compresa tra 21 e 55 anni.
Nel corso delle indagini è inoltre emerso che taluni omicidi erano stati decretati dai vertici della famiglia mafiosa Barcellonese al fine di punire alcuni ragazzi poiché avrebbero commesso furti o spacciato sostanze stupefacenti senza aver ricevuto una preventiva autorizzazione da parte dell’associazione, comportamenti considerati potenzialmente idonei a minare l’autorità dei vertici del sodalizio.
Il provvedimento si inserisce in un’ampia manovra di contrasto alla criminalità di tipo mafioso che l’Arma dei Carabinieri sta conducendo nel Distretto di Messina sotto la direzione della locale Procura della Repubblica.
Gli indagati sono da considerarsi non colpevoli fino a sentenza di condanna divenuta irrevocabile.