Cinque condanne col rito abbreviato, cinque patteggiamenti accolti e due rinvii a giudizio al rito ordinario. Questo il verdetto emesso dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Patti, Andrea La Spada, nei confronti di 12 persone che rispondevano, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, a seguito dell’operazione “Ambrosia”, su un vasto giro di droga che si è svolto per diverso tempo fino allo stop dato dalle forze dell’ordine tra Gliaca di Piraino, Brolo e Gioiosa Marea lo scorso 5 aprile.
La pena più alta è toccata al 53enne Daniele Casella, condannato a cinque anni, due mesi e venti giorni di reclusione oltre a 28.000 euro di multa, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e legale per la durata della pena.
Due anni e nove mesi di reclusione sono stati inflitti al brolese Calogero Maggistro (45 anni), con 18.000 euro di multa, due anni e otto mesi per i paternesi Cristian Terranova (40) e Roberto Messina (39), entrambi con 18.000 euro di multa. Infine il palermitano Paolo Vaccarella è stato condannato ad un anno di reclusione e 2.000 euro di multa.
Hanno patteggiato Enza Baratta (46) ed il compagno Antonio Lupica (43), condannati a 3 anni e 6 mesi ciascuno, 1 anno e 11 mesi con pena sospesa e revoca della misura per Giuseppe Condipodero Marchetta (41) e Riccardo Pintaudi (40), infine 6 mesi di reclusione con conversione della pena in lavori di pubblica utilità per il 33enne brolese Giuseppe Tumeo.
Infine Alberto Foti e Tindara Ferraro sono stati rinviati a giudizio al 7 novembre prossimo, davanti al giudice monocratico del tribunale di Patti Maria Luisa Gullino.
A dare il via all’inchiesta, la denuncia di una mamma preoccupata per la figlia che conviveva con uno degli spacciatori.