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Qualche Sindaco prova a scongiurare gli aumenti delle tariffe idriche

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La battaglia dei Sindaci della provincia di Messina contro la costituzione di una società mista pubblico-privata per la gestione del servizio idrico integrato non si ferma e cominciano a concretizzarsi i primi ricorsi giurisdizionali.
Infatti, mentre i “Commissari” regionali vanno avanti spediti nell’iter avviato, ad esempio è già stata inoltrata ai Comuni la prima richiesta di aumento ed adeguamento delle tariffe per l’anno in corso ed è già stata bandita la gara per l’individuazione del partner privato per la gestione del servizio idrico integrato, la maggior parte dei Sindaci della Provincia hanno deciso di alzare il tiro scegliendo una duplice via, da un lato impugnando innanzi al TAR le delibere commissariali e dall’altro approntando una strategia alternativa per alimentare un confronto costruttivo per una veloce e bonaria risoluzione della questione.
Di seguito riportiamo alcune dichiarazioni del Sindaco di Librizzi, Avv. Renato Di Blasi, rilasciate in proposito.
“La vicenda ATO idrico di Messina è d’importanza fondamentale per i cittadini e per tutte le amministrazioni comunali e, vista la scarsa attenzione riservata alle nostre proposte di dialogo costruttivo, una nutritissima assemblea di Sindaci ha deciso di impugnare innanzi al TAR le delibere commissariali, avendo rinvenuto diversi profili di illegittimità nell’iter procedurale seguito e negli atti emanati, nonchè di elaborare una proposta, le cui linee guida sono state tracciate partendo dal presupposto che l’Acqua è un bene pubblico costituzionalmente garantito;
Nell’impossibilità di proporre un ricorso unico, poichè gli atti da impugnare sono diversi così come diversi sono i termini per le notifiche di legge, il Comune di Librizzi ha già affidato incarico ad un legale, l’Avv. Mariella Sciammetta e notificato il ricorso per la sospensiva e l’annullamento della delibera commissariale”.
“Posso dire che ciò è stato fatto oltre che di concerto con la platea dei Sindaci della Provincia ed il Sindaco Metropolitano Basile, in particolare, con alcune Amministrazioni del comprensorio, come ad esempio Patti, San Piero Patti, Montagnareale, Montalbano e Falcone, che stanno mettendo a punto anch’esse l’impugnativa giurisdizionale; il Presidente del Consorzio Tindari Nebrodi, Dott. Vincenzo Princiotta, ove rivesto la carica di Presidente dell’Assemblea Consortile, ha offerto la fondamentale collaborazione tecnico-giuridica ed anche logistica mettendo a disposizione le conoscenze e i locali del Consorzio come luogo di incontro, di dibattito per invitare tutti i soggetti istituzionali dell’ATO 3 Messina ad un confronto sulle problematiche per giungere ragionevolmente a soluzioni condivise finalizzate all’interesse dei cittadini–utenti. Pure movimenti, cittadini e l’associazionismo organizzato di base, come i Clubs Lions, sono impegnati a dare il loro insostituibile contributo anche per la diffusione della conoscenza del tema della gestione dell’acqua.
“Ciò che ci preoccupa, oltre ai problemi legati alla legittimità degli atti, è in particolare il buon funzionamento delle P.A., sia per le conseguenze che ricadranno su tutte le parti in causa, a partire dalla Regione Siciliana e fino all’ultimo dei cittadini dei nostri Comuni, ovvero la qualità, tempestività ed economicità del servizio, legate alla gestione del servizio idrico integrato da parte di un soggetto unico sovra-comunale e l’enorme aumento delle tariffe per i cittadini.
Per questo motivo siamo determinati a portare fino in fondo la questione senza lesinare risorse ed impegno”.