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Il day after dell’Apocalisse in una provincia devastata dalle fiamme

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Il giorno dopo l’Apocalisse si inizia a fare la conta dei danni a cose e, solo per miracolo in provincia di Messina, per fortuna non alle persone anche se molti di loro ci sono andate vicino perdendo comunque migliaia di euro, andati in fumo come mai prima di ieri era accaduto. Di certo gli oltre 36 gradi a fine settembre sono un evento mai registrato prima d’ora ed i piromani e lo scirocco hanno fatto il resto. A differenza di altre volte il fronte delle fiamme è stato piuttosto esteso, da Militello Rosmarino a Tusa, Brolo, Gioiosa Marea, Sinagra, Torrenova e S.Agata Militello.

La temperatura è in brusco calo e le prime piogge hanno fatto capolino promettendo di intensificarsi nelle prossime ore, ma anche stamane la furia degli incendi è continuata in particolare sulle colline di Roccavaldina dove la situazione era molto critica. Nel barcellonese numerosi roghi, probabilmente appiccati dalla stessa mano, hanno devastato decine di ettari di macchia mediterranea. Evacuate alcune abitazioni lungo la strada provinciale che congiunge Gala e Migliardo: i volontari della Guardia Agroforestale Italiana hanno tratto in salvo alcuni anziani, le cui case erano seriamente minacciate dalle fiamme. Gli incendi hanno assediato la città fino alle 5:30 di stamani fino a contrada Lando. In gran parte distrutta la pineta di Maloto.

A Furnari contrada Vallone, o Storto com’è tradizionalmente chiamata, non esiste più. È questo il panorama spettrale che si presenta all’osservatore all’indomani del rogo che ha fatto vivere ore di paura ai residenti della via Nuova Messina, di via SS Annunziata e di contrada Loco.
L’aria è satura del fumo che ancora si sprigiona dai tronchi anneriti di centinaia di alberi irrimediabilmente distrutti. Un duro colpo al patrimonio verde del territorio ma non solo. Ma Furnari ieri ha dato anche una bella dimostrazione di solidarietà. In molti sono intervenuti a dare una mano ai residenti di via Nuova Messina le cui case venivano minacciate dalle fiamme incontrollate, in attesa dell’arrivo delle squadre antincendio impegnate in tutta la Sicilia in preda alla furia dei piromani.
«Da una prima ricognizione risulta che nessuna abitazione privata o struttura comunale abbia subito danni – commenta il sindaco Felice Germanò -. Purtroppo lo stesso non si può dire per gli uliveti in prossimità del Vallone. La situazione è apparsa subito abbastanza difficile da gestire ma grazie alla sinergia e all’aiuto di tutti si è riuscito in ultimo a spegnere le fiamme. È doveroso ringraziare pubblicamente tutti coloro che si sono prodigati per impedire che la situazione potesse degenerare: dai cittadini che si sono adoperati per spegnere gli incendi, ai Vigili del fuoco, e a tutti i volontari della Protezione Civile provenienti da Tripi, Librizzi, Saponara, Terme. Ci si augura che non si verifichino più eventi di tale portata».
La furia delle fiamme ha devastato anche il territorio di San Pier Niceto, nelle zone di San Giovanni, Bisocco, Rubino, Mannuccia, discesa di via Tenente Calderone. Uno scenario mai visto e attimi di terrore vissuti anche da alcuni residenti per le fiamme giunte vicino alle loro abitazioni. Alcuni di loro si sono dovuti allontanare per evitare rischi.
La conta dei danni si inizia a fare questa mattina, ma la porzione di collina andata in fumo è vastissima. Danni anche all’immobile conosciuto come il “palazzo Pirandello” e a parecchi terreni. A spegnere le fiamme hanno provveduto fino all’alba gli operai delle squadre dell’antincendio forestale di Rometta, i vigili del fuoco, la protezione civile Magna Vis e Giubbe d’Italia.
Nei luoghi per tutto il tempo si è attivato anche il sindaco Domenico Nastasi, insieme all’assessore alla viabilità Giuseppe Totaro, entrambi nella doppia veste di amministratori comunali e operai dell’antincendio Forestale di Rometta. Insieme a loro anche i consiglieri comunali Giuseppe Offerente e Francesco Nastasi. A monitorare la situazione la presenza costante della polizia municipale e dei carabinieri. L’amministrazione comunale sta già avviando una prima ricognizione dei danni.

Il comando dei vigili del fuoco di Messina è stato messo a dura prova per i numerosi incendi e fino alle 20 ha messo a disposizione tutte le squadre permanenti e volontarie in servizio con una forza di 48 uomini e 20 mezzi e, in aggiunta, anche una squadra in straordinario e una proveniente dal comando di Enna. Poi, col dispositivo di emergenza che ha permesso il raddoppio dei turni, si è riusciti a disporre di circa 105 unità del personale permanente, tre squadre provenienti dal comando di Catania (due) e dal comando di Enna (una), più la fondamentale componente volontaria. Ancora adesso si sta operando incessantemente per l’estinzione di tutti i roghi.
A mezzogiorno di oggi (23 settembre) gli incendi sono concentrati nelle zone di Gioiosa Marea, Mistretta, Sant’Agata Militello e Barcellona Pozzo di Gotto. Si contano oltre 100 interventi effettuati, e si prevede che il numero salirà ancora, molti dei quali hanno coinvolto più squadre in contemporanea, vista la vastità dell’incendio in alcune zone coinvolte.