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Assolta perchè il fatto non sussiste il magistrato Lucia Maria Catena Amato, in forza al tribunale di Patti

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La dott.ssa Amato Lucia Maria Catena, attualmente in forza presso il Tribunale di Patti, n.q. di Magistrato dell’area civile e previdenziale, si è trovata a dovere rispondere, innanzi il Tribunale Collegiale di Reggio Calabria (aula bunker) del reato di corruzione in atti giudiziari ex art. 319 ter c.p. in relazione all’art. 319 c.p., per avere compiuto atti contrari ai suoi doveri di ufficio.
Il procedimento de quo, è scaturito in seguito ad alcune intercettazioni telefoniche ricavate dall’operazione Patology.
Nell’ambito del giudizio dibattimentale, la difesa ha chiamato a testimoniare la dott.ssa Rosa Raffa (ex Procuratore della Repubblica del Tribunale di Patti); il dott. Bruno Finocchiaro (ex Presidente del Tribunale di Patti); l’architetto Pippo Fonti n.q. di amministratore della Casa della Vita Tindari Service s.r.l.; il dott. Piscitello Francesco.
La Procura di Reggio Calabria, esaurita l’attività istruttoria e dibattimentale, ritendo il materiale probatorio acquisito sufficiente a dimostrare la colpevolezza dell’imputata, ha chiesto la condanna ad anni 6 di reclusione (pena base) ridotta ad anni 4 per l’applicazione delle attenuanti generiche.
La difesa, rappresentata dagli avv.ti Luca Agostino Ninone e Vincenzo Ferrigno, invece ha dimostrato l’assoluta estraneità della dott.ssa Amato ai fatti a Lei contestati.
Ed invero, attraverso le prove documentali acquisite (tabulati telematici inerenti il conferimento degli incarichi ai C.T.U.) e le dichiarazioni rese dai testi della difesa, in data 13.09.2023, il collegio del Tribunale di Reggio Calabria, ha emesso il dispositivo di Sentenza assolvendo la dott.ssa Amato perché il fatto non sussiste. La difesa adesso attende il deposito delle motivazioni, termine fissato in giorni 90, per valutare le successive azioni da intraprendere.