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Dopo 41 mesi 4mila messinesi perderanno il Reddito di Cittadinanza

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Sono quasi 4 mila i percettori del Reddito di cittadinanza in provincia avvisati dal Governo Nazionale che perderanno il sussidio da settembre. Infatti, come indica la Cgil Messina, sono in 3.937 nel messinese che hanno ricevuto l’sms dell’Inps con il quale venivano informati del provvedimento. Persone tra i 18 ed i 59 anni, che non hanno un componente minore, disabile o over60 all’interno del nucleo familiare e che nonostante le condizioni di fragilità e povertà assoluta sono considerate occupabili, e quindi non meritevoli di un sussidio.
«Se non distinguiamo le politiche di contrasto alla povertà dalle politiche per il lavoro – dichiarano il segretario generale della Cgil Messina Pietro Patti e la segretaria confederale con delega al welfare Stefania Radici – rischiamo di colpevolizzare i poveri e punirli per la loro condizione di disagio. Ci sono tanti lavoratori poveri, precari e part-time che rischiano di essere esclusi da ogni forma di sostegno. Ci sono tanti ultra-cinquantenni espulsi dal mercato del lavoro, che faticano a rientrarci. Ci sono tante persone tra i 19 ed i 59 anni, con bisogni sociali, sanitari o educativi a cui non basta un semplice corso di formazione per trovare lavoro e uscire dal tunnel della povertà».
«A Messina – prosegue l’analisi della Cgil Messina – i nuclei familiari che al 31 dicembre 2022 percepivano il reddito di cittadinanza erano 24.445, per un totale di 53.258 persone. Non si può privare queste persone di un sussidio di dignità, senza che si potenzi la rete dei servizi territoriali, dai servizi sociali ai servizi per il lavoro, in grado di prenderli in carico ed accompagnarli verso percorsi di autonomia. Né si può pensare che i servizi sociali o i centri per l’impiego facciano miracoli in un contesto segnato da desertificazione produttiva e mancanza di opportunità lavorative».

«C’è allarme tra i sindaci siciliani per l’interruzione dell’erogazione del reddito di cittadinanza ad alcune fasce di percettori. Ho ricevuto molte telefonate nelle ultime ore. Per questo, col collega delle Autonomie locali, Andrea Messina, abbiamo sentito l’esigenza di organizzare un incontro con i raoppresentanti dell’Anci, per ascoltare il loro punto di vista e vedere come il mio assessorato possa essere vicino ai problemi emergenziali delle comunità locali». Lo dichiara l’assessore regionale alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, Nuccia Albano.

«Ritengo inoltre – prosegue l’esponente del governo Schifani – che sia utile coinvolgere le organizzazioni sindacali su argomenti così vasti e importanti per molte famiglie. È dovere di ogni politico dare ascolto, avere la capacità di riflettere e di rendersi disponibile laddove ci sia una domanda urgente e sentita che viene dalle fasce della società più fragili».