MESSINA – Non si sta lavorando ad un “Masterplan per la Città metropolitana di Messina” (da elaborarsi a cura degli enti locali”) bensì un “Masterplan per il Sud”, che al livello locale demanda soltanto la proposta di quei dodici interventi che formeranno l’oggetto di un “patto per Messina” (accanto ad altrettanti patti per gli altri territori interessati). Il chiarimento arriva direttamente dal Commissario straordinario della ex Provincia, Filippo Romano, che si inserisce sul dibattito scaturito a seguito dei primi incontri sullo strumento di pianificazione di interventi per il Meridione. “Il Governo nazionale ha pubblicato un documento descrittivo il cui succo è che nuovi finanziamenti saranno resi possibili dalla dimostrazione della capacità di spendere i fondi già previsti per interventi “cantierabili” entro il 2016 – scrive Romano in una nota – . Successivamente ha trasmesso agli enti interessati delle schede con tre interventi da inserire (in prima battuta solo quelli finanziati e cantierabili) per ognuna delle quattro aree tematiche (infrastrutture, turismo, ambiente e sviluppo economico). Le schede sono state accompagnate da una lettera che ne prescrive la compilazione entro il 31 dicembre, ma senza escludere, anzi presupponendo – ribadisce – una successiva fase programmatoria a valere sui fondi nuovi”.
Per le Città Metropolitane, inclusa Messina, le lettere con richiesta di compilazione sono state inviate ai Comuni capoluoghi. “Si tratta di una scelta generale della Presidenza del Consiglio e in nessun modo riconducibile al livello locale; un scelta che vale anche per le Città Metropolitane di Napoli, Bari e Reggio Calabria e che nulla, pertanto, ha a che vedere con la peculiare situazione delle Città metropolitane siciliane” chiarisce ancora il commissario.
“Il senso della iniziativa della ex Provincia di Messina di convocare la riunione del 4 dicembre, concertata con il Comune di Messina e stimolata da forze politiche e socio-economiche – continua la nota – è stato di non limitare al Comune stesso la responsabilità della compilazione e quindi la scelta dei dodici interventi da “spingere” entro il 2016″. Ma, prosegue Romano, “nonostante i ripetuti chiarimenti durante la riunione, alcuni interventi hanno interpretato la stessa come un paradossale tentativo di “centralizzazione” delle scelte. Esattamente l’opposto della realtà”.
Quanto ai tempi, “è noto che la Città metropolitana di Messina è stata inclusa soltanto in seconda battuta fra i territori interessati al Masterplan” ribadisce il commissario, sottolineando che “peraltro che questo Ente non è stato direttamente incaricato dalla Presidenza del Consiglio”.