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La minoranza orlandina affronta le emergenze della città con atti ispettivi. L’amministrazione Ingrilli’ dà forfait evitando il confronto in aula

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Riceviamo e pubblichiamo una dura nota del gruppo di opposizione al Comune di Capo d’Orlando, composto da Renato Carlo Mangano, Sandro Gazia, Linda Liotta, Felice Scafidi e Giuseppe Truglio.
“Non resta che constatare – scrivono – l’involuzione dell’Amministrazione Ingrillì nel non accettare alcun confronto in aula con l’opposizione del gruppo CambiAmo Capo, né è capace di dare tempestive risposte alla collettività, nonostante le numerose emergenze che attanagliano la comunità paladina (Acqua, Mensa, Scuolabus, Buoni Libro, etc).
Ieri si è consacrata l’ennesima prova di forza da parte di una maggioranza che decide di non fare partecipare i dirigenti comunali al civico consesso per non consentire il dibattito né dare risposte alle interrogazioni presentate dai consiglieri di opposizione, riguardanti le esagerate ed errate bollette del servizio idrico, il mancato avvio della mensa scolastica e la mancata erogazione dei buoni libro nonché di non discutere la mozione che impegnava l’esecutivo a regolamentare la gestione comune dei beni comunali con il coinvolgimento della società civile, in tutte le sue articolazioni, per scongiurare la privatizzazione selvaggia, come purtroppo è avvenuto in passato.
Infatti, dopo il prelievo del punto aggiuntivo all’originario ordine del giorno per discutere dell’ Ati idrico, a cui la minoranza è stata costretta a dare voto contrario proprio per non essere stata messa nelle condizioni di ricevere risposte sull’ argomento e prevedendo un esagerato aumento delle bollette, la maggioranza preleva un altro punto, per evitare di discutere le interrogazioni.
A questo punto in aula consiliare si vivono attimi di grande tensione e di comportamenti politici che rasentano il grottesco grazie all’incapacita’ del suo Presidente di non prevedere l’ evolversi degli eventi sia per l’assenza dell’assessore Leggio e del Capo Area Arch. Lo Cicero che non consentono la discussione del punto prelevato, sia perché noi consiglieri di minoranza abbandoniamo l’aula dopo aver riscontrato la mancanza del numero legale (in quanto i consiglieri di maggioranza da 9 rimangono in 8) e l’orientamento dell’ amministrazione di continuare con la discussione di altri argomenti, pur di non trattare i richiamati atti ispettivi su argomenti di grande interesse sociale, in palese violazione del regolamento consiliare, con la complicità del presidente del consiglio, sempre meno nel suo ruolo di super partes e sempre più interessato a svolgere quello di capogruppo di maggioranza camuffato. Dopo la nostra uscita dall’aula viene richiamato il consigliere Amadore ed appena rientrato in aula, repentinamente, senza leggere la proposta né il dispositivo, votano il punto senza la nostra presenza. Atti di arroganza politica da parte di una maggioranza che non ha la capacità dialettica ed argomentativa e che necessita di sotterfugi ed escamotage per evitare il confronto.
Capo d’Orlando e gli orlandini meritano più rispetto”.