Home Attualita' Ecco tutte le novità della manovra fiscale del Governo Meloni

Ecco tutte le novità della manovra fiscale del Governo Meloni

284

Aumento dell’aliquota sugli extra profitti. Stop all’entrata in vigore della sugar tax e della plastic tax per tutto il 2023. Tregua fiscale con riduzione delle sanzioni e rateizzazione fino a cinque anni delle scadenze, rottamazione delle cartelle sino a 1.000 euro se antecedenti al 2015. Conferma del taglio del cuneo per i lavoratori dipendenti con redditi sotto 35.000 e implementazione del taglio al 3% per redditi sotto i 20.000 euro. Questo il pacchetto fiscale della manovra illustrato dal premier Giorgia Meloni, dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e dal viceministro all’Economia Maurizio Leo.
TASSA PIATTA
Due tasse piatte riguardano gli autonomi e le partite Iva. La prima prevede l’estensione dell’aliquota agevolata del 15% ai redditi fino a 85.000 euro (finora il tetto era a 65.000). La seconda tassa piatta ha l’obiettivo di premiare la crescita e prevede una tassazione agevolata, anche qui al 15%, degli incrementi di utile fino a 40.000 rispetto ai maggiori utili registrati nella media dei tre anni precedenti.
La terza “tassa piatta” (la presidente del consiglio non ha mai usato il termine “flat tax) va a vantaggio dei lavoratori dipendenti e riguarda i premi di produzione fino a 3.000 euro che quest’anno godranno di una tassazione agevolata al 5% (in precedenza l’aliquota era al 10%).
CUNEO FISCALE
Confermato il taglio del cuneo fiscale al 2% fino a 35.000 euro “interamente lato lavoratore” ha specificato Giorgia Meloni. Il taglio sale ora al 3% per i redditi fino a 20.000 euro
ALIQUOTA EXTRA-PROFITTI
E’ stata ridefinita la norma sugli extraprofitti con un innalzamento dell’aliquota dal 25 al 35%. Il valore della misura è stato quantificato in 2,5 miliardi
ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE
L’obiettivo è quello di ridurre lo stock delle cartelle mai riscosse che ammonterebbero a 1.132 miliardi ma che – secondo la Corte dei Conti – potrebbero essere ancora esigibili solo per il 6%. Nella Manovra si è deciso di stracciare tutte le cartelle sotto i 1.000 euro con data dal 2015 a ritroso. “Di fatto, essendo passati 7 anni sono tutte cartelle inesigibili” ha detto il viceministro Maurizio Leo. Per le altre cartelle di valore superiore l’imposta dovrà essere pagata tutta ma non si pagheranno sanzioni e il pagamento potrà essere rateizzato in cinque anni
TREGUA FISCALE
“Non si tratta di un condono, perché i contribuenti pagheranno nè tanto meno una sanatoria penale” ha precisato il viceministro Leo e non riguarda solo le cartelle “ma copre tutto lo spazio del rapporto fiscale a partire dalle dichiarazioni”. Tre le fattispecie
1) Il contribuente che ha presentato dichiarazioni fedeli (l’ultima è quella del 2021), ma poi non è riuscito a pagare, avrà una sanzione ridotta al 3% e la possibilità di rateizzare i pagamenti in cinque anni.
2) Il contribuente che nelle dichiarazione ha omesso di inserire alcuni redditi, pagherà una sanzione del 5% e per il pagamento avrà uno spettro temporale di due anni. Si tratta di un “ravvedimento operoso” ma la dilazione per il pagamento passa dall’attuale anno a due anni.
3) Il contribuente raggiunto da un “avviso di accertamento” potrà o aderire con l’ “acquiescenza” alla proposta del fisco e ottiene uno sconto sulle sanzioni e una rateizzazione o, se non accetta quando stimato dal fisco, può accedere a un contraddittorio al termine del quale avrà le sanzioni ridotte al 5% e la rateizzazione su cinque anni.