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Porto e cimitero al centro del dibattito nel Comune santagese

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Eiceviamo e pubblichiamo una nota del consigliere santagatese Giuseppe Puleo.
“I sottoscritti consiglieri comunali, in relazione all’articolo di sabato 29 ottobre della Gazzetta “PORTO ED EMERGENZA SEPOLTURE L’AULA NON DISCUTE E POLEMIZZA”, formulano la presente nota per una migliore informazione in merito all’evento oggetto dell’articolo.
In primis si chiarisce che il consiglio comunale indetto dal Presidente del consiglio e tenutosi il 27-10-2022 in seconda convocazione, non è assolutamente il consiglio comunale “riunito, su richiesta di sette dei suoi componenti, tra opposizione ed indipendenti,” come asserito nell’articolo in parola. In verità il consiglio indetto dal Presidente ha solo il medesimo oggetto di quello richiesto dai sottoscritti, ossia “Discussione sul mamcato completamento del porto e sull’emergenza- mancanza loculi del cimitero”.
Infatti il consiglio comunale convocato dal Presidente del consiglio è un consiglio comunale ordinario e non il consiglio straordinario pubblico, richiesto ai sensi delle norme di legge, regolamentari e dello Statuto del Comune.
Porto ed emergenza loculi sono senza dubbio due temi di grande rilievo per la nostra città, ed è proprio questo il presupposto necessario per la convocazione di tale consiglio straordinario, che ha la peculiarità della partecipazione attiva del pubblico, mentre in quello ordinario può semplicemente assistere.
Presupposto per la convocazione del consiglio “straordinario aperto” infatti, come si legge nell’art art. 91 dello Statuto Comunale, è che gli argomenti da trattare siano “specifiche questioni rilevanti per la comunità”, mentre il fine è proprio quello della partecipazione diretta dei cittadini.
Di tutta risposta, dopo aver tergiversato per oltre tre mesi, il Presidente del consiglio ha convocato il consiglio comunale ordinario, piuttosto che il consiglio comunale straordinario aperto ai cittadini, disattendo senza adeguata motivazione le nostre richieste e prerogative di consiglieri comunali di minoranza e indipendenti.
Lo Statuto e la legge costituiscono fonte primaria inderogabile e il presidente deve operare nel rispetto dei principi fissati dalla legge e dallo statuto.
L’art. 39 del Tuel legittima i consiglieri che hanno richiesto il consiglio a chiedere l’intervento del Prefetto, che può diffidare il presidente e, in caso di reiterato inadempimento, provvedere alla convocazione azionando il suo potere sostitutivo.
Nell’articolo di sabato 28 ottobre non viene fatto alcun riferimento all’intervento del consigliere Puleo, che espressamente in aula ha dichiarato che i consiglieri avevano presentato una istanza al Prefetto e che si era, pertanto, in attesa delle determinazioni dello stesso, né si evince che l’abbondono dell’aula, è stato seguito dalla dichiarazione dei consiglieri di avere inviato una nota al Prefetto e all’Assessorato degli Enti Locali, per valutare se la condotta del presidente del consiglio abbia leso i diritti degli scriventi in merito alla mancata convocazione dell’adunanza in seduta aperta e, di conseguenza, il principio democratico di partecipazione dei cittadini, che in seduta ordinaria possono solo assistere, dunque senza intervenire.
Sempre con riguardo alle dichiarazioni del Presidente Laura Reitano, appare opportuno chiarire che nessuna norma del regolamento prevede che, in caso di mancato accordo in sede di conferenza di capigruppo sulla programmazione dell’adunanza pubblica, questa possa essere negata totalmente! Quanto da lei sostenuto, pertanto, non è previsto in alcuna norma, neppure regolamentare. Il presidente ha inopinatamente posto nel nulla la legittima richiesta dei consiglieri di opposizione ed indipendenti.
Non è sufficiente dichiarare che non le “appartengono logiche di opportunismo e ostruzionismo politico”, quando i fatti e suoi atti parlano chiaro! È stato leso il nostro diritto di chiedere un consiglio comunale aperto, nonostante la legge lo preveda espressamente”.