In Iraq, nella capitale Baghdad, c’è una strada, si chiama Al-Mutanabbi Street, centro intellettuale della città nell’ottavo secolo è lì che da qualche tempo sono nate centinaia bancarelle-librerie, che costellano l’interna strada e proprio qui, la giovane Ruqaya Fawziya ha aperto circa un anno fa la prima libreria gestita da una donna.
Al-Mutanabbi Street è purtroppo tristemente famosa per l’attentato del 2007, che ha coinvolto 27 persone, rimaste uccise. In seguito, è partito il progetto “Al Mutanabbi Street Starts Here”, su iniziativa di un libraio californiano che, per mostrare la propria solidarietà ai librai e ai lettori di Baghdad, ha raccolto “pubblicazioni” di 260 artisti da tutto il mondo, dando vita ad una mostra itinerant.
Proprio Al-Mutanabbi Street era il posto giusto per esaudire il desiderio di Ruqaya. E’ stato, certamente, difficile per la giovane donna riuscire ad avviare questa attività soprattuto perchè, come da lei stessa affermato, la sua famiglia e le persone a cui raccontava l’idea di vendere libri per strada, hanno iniziato a sostenerla solo una volta intrapreso il progetto. Per quanto riguarda i passanti e i clienti, invece, “non ho affrontato molestie di alcun genere dalle persone che visitano Al-Mutanabi Street; ma, a volte, la gente mi guarda con sorpresa, forse perché non ha familiarità con una donna che vende libri. Ma ci sono anche molte persone che, al contrario, mi incoraggiano”.
La famosa strada di Baghdad ed i suoi libri hanno portato fortuna a Ruqaya poichè durante la manifestazione “Sono un iracheno, leggo”, festival del libro e della lettura che da quattro anni si organizza in Iraq, ha incontrato il suo attuale marito, che ha sposato con una dote di 500 libri donati immediatamente e 1000 da donare in caso di divorzio.