Home Attualita' “Ancora una volta provincia penalizzata” urla il primo cittadino di Naso

“Ancora una volta provincia penalizzata” urla il primo cittadino di Naso

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La decisione di adottare tariffe fisse e a buon prezzo per volare dall’aeroporto di Reggio Calabria, manda su tutte le furie il Sindaco di Naso che chiede a gran voce che l’offerta non si limiti ai messinesi.
“L’ennesima beffa – “tuona Gaetano Nanì – si sta consumando, nel silenzio generale, sulla testa degli abitanti della zona tirrenico-nebroidea. Nei giorni scorsi durante una Conferenza dei Servizi sullo scalo ‘Tito Minniti’, sono state stabilite delle tariffe speciali di €40,00, per volare dall’aeroporto di Reggio Calabria verso Torino, Bologna e Venezia. La beffa? Il prezzo bloccato del biglietto, così come si evince da un comunicato della Regione Calabria, è riservato ai soli residenti nel Comune di Messina! Alla Conferenza hanno partecipato i rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, dell’Enac, delle Città Metropolitane e dei Comuni di Reggio Calabria e Messina, e l’amministratore unico di Sacal. È pertanto assurdo che il sindaco di Messina o un suo delegato, rappresentante di una politica che fa della ‘propaganda urlata’ un cavallo di battaglia, abbia ‘dimenticato’ che oltre al capoluogo esiste un’intera provincia. Un’umiliazione per oltre 250.000 cittadini che da una vita attendono il potenziamento del sistema ferroviario – autostradale e che per raggiungere un aeroporto devono sobbarcarsi un viaggio di oltre tre ore. Le stesse persone che nei mesi scorsi sono state mortificate dalle scellerate scelte dell’ex sindaco di Messina che invece di indirizzare 132 milioni di euro già disponibili, al miglioramento della viabilità provinciale, ha unilateralmente deciso di utilizzarli per le città dello Stretto. Da sindaco che ha sempre combattuto per il comprensorio tirrenico-nebroideo, tagliato fuori dagli interventi del PNRR, chiedo ai governi regionale e nazionale che tra poco entreranno nel pieno delle proprie funzioni, ed agli organi preposti, di ‘sentire’ anche la nostra voce: di non lasciarci morire nell’indifferenza più assoluta”.