Home Attualita' Riuscira’ l’Italia a non farsi schiacciare dalla crisi?

Riuscira’ l’Italia a non farsi schiacciare dalla crisi?

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Imbrigliata com’è in una logica di guerra aggravata dall’incubo atomico e dalle arie bellicose di chi soffia sul conflitto che affligge l’Europa, l’Italia si ritrova sola a fronteggiare la peggiore crisi dalla nascita della Repubblica. L’Europa, quella Europa che abbraccia il ritorno alla guerra fredda, si sta dimenticando le sue origini e le stesse ragioni che hanno motivato la sua esistenza. Ogni Stato membro insegue solo i suoi interessi ignorando i bisogni e le necessità di una solidarietà condivisa. Lo stesso Draghi, che pure era riuscito a comporre la grave crisi finanziaria con il ricorso ad un debito condiviso da tutti i Paesi della Unione Europea, è rimasto prima isolato e poi inascoltato dinnanzi alle drammatiche conseguenze della crisi energetica conseguente alle sanzioni. L’Italia è già povera di suo perché non produce energia come la Francia e la Germania, per non parlare del
macigno che pesa sulle finanze pubbliche italiane dopo anni di sprechi e di scandalose gestioni. Chi a suo tempo poteva intervenire per migliorare le sorti del nostro pubblico interesse ha pensato bene solo agli affari suoi lasciandoci in balìa del caso o della beneficienza europea. Le cose vanno male e non è pessimismo pensare che la discesa non è ancora finita. Il nuovo governo rappresenta si e no un italiano su sette e le opposizioni sono come inchiodate da una sconfitta che esse stesse si sono procurata per mancanza di visione politica. Chi rimpiange i tempi di statisti come Einaudi, De Gasperi, Saragat, Moro e Fanfani adesso si deve accontentare di una classe dirigente che si preoccupa solo di rimanere in sella. È chiaro a tutti che, date le attuali condizioni e congiunture sociali, chiunque abbia il comando non può certo attuare il rovesciamento delle nuove povertà, del
precariato, della disoccupazione, del debito pubblico mentre perdurano l’assedio della malavita organizzata e gli scontri politici che sfruttano la situazione. Sembra impossibile cambiare verso agli avvenimenti in corso, mentre si avverte il bisogno di abbandonare le ideologie e di pensare al bene degli Italiani. Il bengodi è finito per tutti, anche per coloro che sguazzano nella miseria altrui. E’ forse ora di ritrovare lo spirito dei Padri Costituenti e la voglia di iniziare la ricostruzione dell’Italia soffocata da politiche di parte che hanno
aggravato i divari ed i problemi anziché risolverli. Ricostruire sulle macerie si può fare: occorre uno sforzo titanico, ma il Paese può ritrovare la speranza in tempi migliori. Ci sarà pure una ragione se la gente per strada rimpiange ancora la prima Repubblica. Mahatma Gandhi diceva: “L’uomo si distrugge con la politica senza principi, col piacere senza la coscienza, con la ricchezza senza lavoro, con la conoscenza senza carattere, con gli affari senza morale, con la scienza senza umanità, con la fede senza sacrifici.”