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Barcellona Pozzo di Gotto: si sentono beffati i lavoratori dell’ex Famila

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Riceviamo e pubblichiamo una comunicazione per la stampa, dei lavoratori ex Famila di Barcellona Pozzo di Gotto.

Siamo rimasti senza lavoro e ci sentiamo beffati. Questa è l’amara considerazione degli ex dipendenti del punto vendita ex Famila di Barcellona P.G., acquisito dal gruppo Conad tramite un suo consociato, e rimasti fuori dal lavoro. Di fatto dei circa 40 dipendenti impiegati a suo tempo nel punto vendita, dopo l’acquisizione di Sicilia PAC 2000A Conad, solo circa 15 sono stati rioccupati, tra l’altro molti con contratto interinale.
Fa molta rabbia leggere, nelle dichiarazioni di stampa, della “volontà di Conad di continuare a fare sviluppo e ad investire nella regione dando un contributo tangibile alla creazione di nuova occupazione sul territorio con 56 assunzioni salvaguardando l’occupazione territoriale, soprattutto giovanile” ed essere rimasti a casa senza lavoro dal 2019. Molti degli ex dipendenti – dichiara il Segretario Generale della Uiltucs di Messina – in tutto questo tempo, hanno dovuto trovare un altro lavoro, spesso fuori provincia o addirittura fuori regione per vivere, e i circa 20 dipendenti rimasti fuori dalle assunzioni, sono già cinquantenni che perdendo questa opportunità difficilmente riusciranno a ricollocarsi. Eppure dai numeri che leggiamo, ci sarebbe stata la piena capienza per il riassorbimento di tutti gli ex dipendenti. Ci chiediamo a quanto e in che termini sia servito l’incontro, più volte richiesto dalla Uiltucs Messina, tenutosi solo tra la Conad e l’Amministrazione Comunale di Barcellona P.G. di qualche mese fa, con le dichiarazioni rassicuranti della stesa Amministrazione Comunale. Quale nuova occupazione si è creata nel territorio? Quella che vede l’assunzione di giovani a scapito dei cinquantenni rimasti fuori? Quella che vede aumentare il precariato giovanile? Hanno ragione le lavoratrici ed i lavoratori che speravano di ritornare al lavoro nel loro punto vendita a sentirsi beffati dalle dichiarazioni di questi giorni. Non vogliamo rassegnarci, e con gli stessi continueremo a chiedere alla Conad la piena occupazione.