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Cateno De Luca denuncia il Giornale di Sicilia ed un suo redattore

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Dal Vaffa di Beppe Grillo che l’ha portato a governare l’Italia al “Pezzo di merda”, “vi prendo a calci nel culo” di Cateno De Luca che sta lavorando per guidare la Sicilia ma che ha vissuto una domenica calda tra incontri con le piazze e summit con i suoi avvocati dopo aver lanciato un attacco nei confronti del Giornale di Sicilia e del giornalista Giacinto Pipitone, dopo la diffusione di una notizia inesatta sull’esclusione di alcune liste. Voci circolate insistentemente. De Luca ha rettificato la notizia, è intervenuto anche Ismaele La Vardera, ma poi ha lanciato una diretta, utilizzando quei termini che sono stati condannati da tutte le altre parti politiche, dall’Assostampa e dall’Ordine dei Giornalisti.
“Io e Ismaele La Vardera abbiamo presentato un esposto contro il giornalista Pipitone e il Giornale di Sicilia – tuon Scatemoto -. Quanto accaduto stamattina con la diffusione di una vera e propria fake news da parte del giornaledisicilia.it è un fatto gravissimo e inaccettabile. L’articolo a firma di Giacinto Pipitone riportava la notizia falsa secondo la quale “Il tribunale di Palermo ha rigettato alcune delle liste presentate da Cateno De Luca appena venerdì. E la stessa cosa starebbero facendo in queste ore anche altri tribunali nelle altre province. A rischio soprattutto la liste Orgoglio Siculo. In alcuni casi si apprende da fonti della regione, mancherebbero le firme a supporto delle liste. In altri casi si tratterebbe di errori che è possibile correggere nei prossimi giorni. Sulla moltiplicazione delle liste De Luca ha costruito la sua strategia elettorale, in alcune province l’ex sindaco di Messina ha presentato nove liste”. La notizia diffusa dal Giornale di Sicilia e da Giacinto Pipitone è del tutto falsa e costituisce una invenzione della quale l’autore Pipitone si è reso autore in aperta violazione del fondamentale principio deontologico della professione di giornalista: dire la verità ed accertarsi che le notizie corrispondano al vero.
NEL CASO DI SPECIE NON RISPONDE AL VERO CHE IL TRIBUNALE DI PALERMO AVREBBE RIGETTATO ALCUNE LISTE PRESENTATE DA CATENO DE LUCA.
L’assoluta falsità della notizia risulta aggravata dal fatto che Pipitone non ha eseguito neppure un tentativo di riscontro della stessa, non si è messo in contatto con la segreteria politica di Cateno de Luca e/o del Movimento Sud Chiama Nord, né con i diretti interessati personalmente.
Assolutamente deprecabile, sotto il profilo deontologico e morale oltre che sotto quello della illiceità da punto di vista giuridico, risulta altresì il fatto che Pipitone abbia scritto che la pretesa fonte della notizia falsa, ma riportata come vera, proverrebbe da “fonti della Regione”.
In poche parole, Pipitone ha svolto il ruolo di gran cassa di risonanza a servizio di avversari politici di De Luca e del Movimento Sud Chiama Nord, spacciando come “notizia” diffusa con termini precisi ed inequivocabili “Il Tribunale di Palermo ha rigettato alcune delle liste presentate da Cateno De Luca” quella che era una malevola diceria di natura politica.
Abbiamo presentato un esposto per illecito deontologico nei confronti di Pipitone alla Procura della Repubblica del tribunale di Palermo e al Consiglio di disciplina dell’ordine dei giornalisti riservandoci di chiedere il risarcimento danni patrimoniali e non patrimoniali.
In una fase così delicata della campagna elettorale la diffusione di una notizia falsa ha avuto conseguenze pesantissime sotto il profilo pratico e morale. Il comitato elettorale del candidato alla presidenza della Regione Siciliana Cateno De Luca è stato sommerso da una serie di richieste di riscontro ad opera di altri giornalisti, di operatori del settore e, non ultimo, anche da parte degli stessi Candidati nelle liste asseritamente escluse che chiedevano a gran voce e con preoccupazione se la notizia era confermata.
La superficialità con la quale ha agito il giornalista Pipitone è inaccettabile.
L’articolo in questione dopo le rimostranze da parte del nostro ufficio stampa è stato modificato per ben tre volte e solo alla fine si è dato spazio alla nostra versione dei fatti. L’iniziale articolo pubblicato è stato definitivamente cancellato a conferma dell’errore commesso. Ci chiediamo perché però non siano seguite anche le scuse nei nostri confronti. Adesso assistiamo al festival della solidarietà nei confronti del giornalista e del Giornale di Sicilia ma nessuno si pone il problema del diritto all’informazione corretta che hanno i cittadini.
Anche l’ordine dei giornalisti che esprime solidarietà a Pipitone non è mai intervenuto a tutela del diritto dell’informazione dei siciliani.
Siamo da mesi in campo con iniziative di vario genere per le quali difficilmente la stampa ha trovato spazio. Ce ne siamo fatti una ragione, andiamo avanti ugualmente. Ma certamente non possiamo accettare di essere vittime di una campagna di disinformazione che rientra evidentemente in un disegno più grande il cui obiettivo è oscurarci”.