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Covid, crescono i contagi, i medici di famiglia: “Le 10 regole per prevenirli”

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L’incidenza dei casi di Covid-19 sta salendo a livello nazionale sotto la spinta di Omicron 5. La vaccinazione effettuata negli scorsi mesi protegge nella maggior parte dei casi dalla malattia grave e dai ricoveri, ma non sempre dall’infezione con le nuove sotto-varianti Omicron.
Per far fronte a questa fase particolare, la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) stila un decalogo utile per i medici di famiglia e i cittadini. Vi sono regole per gli studi medici, come ricevere i pazienti in studio per quanto possibile in maniera programmata ed evitare l’affollamento delle sale d’attesa, e per le visite domiciliari, come ad esempio il principio guida di eseguirle insieme ad accessi in strutture residenziali solo per casi non differibili. In fatto di igiene, tenere regole ferree, come evitare il contatto diretto con pazienti infetti che potranno essere gestiti e monitorati a distanza per via telefonica, mantenere la distanza di sicurezza dai pazienti e visitarli con adeguati Dpi (guanti, mascherine FFP2, occhiali/visiera) e disinfettare mani e strumentario dopo ogni visita medica. In tema di farmaci, evitare l’uso inappropriato di medicinali quali antibiotici, eparine a basso peso molecolare, cortisonici, ossigenoterapia, valutando subito invece in presenza di un portatore sintomatico del virus la vulnerabilità e nel caso avviare quanto prima la prescrizione di terapia specifica (antivirali, anticorpi monoclonali).
Sotto l’aspetto della vaccinazione anti-Covid, il decalogo dei medici di medicina generale prevede la promozione nei soggetti particolarmente fragili. “Siamo convinti che il virus, ormai endemico, non debba spaventare i più, anche se in diverse parti del mondo è già stata isolata una ennesima variante, molto più contagiosa dell’attuale in circolazione in Italia – spiega Ignazio Grattagliano, coordinatore attività Covid-19 SIMG – Allo stesso tempo, l’infezione da SARS-CoV-2 richiede massima attenzione per i soggetti più vulnerabili (anziani, immunodepressi, con più patologie)”.
“Le varianti continueranno ad essere individuate, isolate e studiate – evidenzia Claudio Cricelli, presidente Simg – sono in sperimentazione vaccini anti-Covid, terapie antivirali e monoclonali aggiornati che si aggiungeranno alle terapie già disponibili e che debbono essere maggiormente utilizzate soprattutto dai nostri medici di medicina generale. Il piano d’azione deve mettere in sicurezza innanzitutto i centri assistenziali e il loro personale, i luoghi di ritrovo, i trasporti e i centri della socialità”.