Quindici anni di reclusione con l’accoglimento della pena ridotta grazie al rito abbreviato. È questo il verdetto emesso dalla Corte d’Assise per Gaetano Antonio Nucifora, l’operaio edile 59enne che il 2 ottobre 2023, sul lungomare di Furci Siculo, ha ucciso il sovrintendente della Polizia Giuseppe Catania. Nucifora, in preda alla rabbia dopo aver scoperto che il poliziotto aveva avuto una relazione con sua moglie, sparò cinque colpi di fucile Bernardelli calibro 12 contro il suo “caro compare” di una vita, che stava giocando a carte con amici.
Il tribunale ha escluso le aggravanti della premeditazione e dei motivi abietti e futili, accogliendo la difesa di Nucifora, che aveva sostenuto un impeto passionale alla base del gesto. L’accusa, che aveva chiesto l’ergastolo, non è stata accolta, e la corte ha stabilito risarcimenti immediati per la famiglia di Catania, compresa la moglie e i figli del poliziotto, oltre al futuro risarcimento in sede civile.
Il verdetto segna la conclusione del primo grado di giudizio, con la corte che ha preso la decisione poco prima di mezzogiorno, dopo aver esaminato le argomentazioni della difesa e dell’accusa.
