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Messina prega per Sara: fiaccole, palloncini bianchi e un corteo contro la violenza

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Fiaccole accese e palloncini bianchi, un corteo composto scandito dalla preghiera del Rosario, con la mente e il cuore rivolti a Sara Campanella e a tutte le vittime di femminicidio. Tante le comunità parrocchiali che hanno partecipato al corteo partito dalla chiesa di Gazzi, accogliendo la proposta del parroco padre Pietro Scolaro e del parroco di Minissale padre Antonio Salvo, dove la lunga fiaccolata si è conclusa. Il sindaco Federico Basile, i giovani del seminario, i loro coetanei, famiglie, diaconi, religiosi, è il segno con il quale l’arcivescovo Giovanni Accolla (che ha incontrato riservatamente la mamma di Sara e i suoi familiari) e la diocesi hanno voluto esserci per dire con forza no alla violenza.

Sul viale Gazzi, a pochi metri dal luogo del delitto, il volo dei palloncini e la preghiera accorata del vescovo ausiliare Cesare Di Pietro: «Le cinque coltellate che hanno barbaramente distrutto il corpo di Sara non hanno ucciso la sua anima volata in cielo, lei è qui viva in mezzo a noi. Ma abbiamo percepito che in quel momento insieme a lei è stata accoltellata al cuore la nostra Messina, la nostra società; abbiamo percepito di aver superato un livello di guardia inaccettabile, che scuote le nostre coscienze, ci troviamo di fronte a un baratro, un vuoto di valori oltre il quale non possiamo più sprofondare. Serve una riscossa educativa, valoriale, non basta un’ondata di sdegno, serve un’ondata di amore che contrasti l’odio, la violenza. Dobbiamo investire sull’educazione dei nostri giovani, non dobbiamo lasciarli più soli, è necessario comprendere e far comprendere che l’essere umano non è solo impulso, istinto, ma ha un’anima che va coltivata. Mettiamo in rete tutte le forze della società, chiesa, scuola, amministrazione: Messina deve dare una nuova risposta alla nostra gioventù e può farlo solo stringendo un nuovo patto di solidarietà. Affinché mai più fiori del nostro giardino vengano recisi».