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Scuola nelle isole minori, i docenti pendolari delle Eolie ancora senza rimborsi

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Non si placa la protesta dei docenti pendolari nelle isole minori siciliane. Alla base del malcontento, i ritardi nei rimborsi dei biglietti degli aliscafi e gli affitti dai costi proibitivi. Tutto questo, nonostante l’assessorato regionale alle Infrastrutture abbia previsto un nuovo finanziamento a sostegno del personale scolastico.

La situazione, denunciano gli insegnanti, è ormai insostenibile. Più volte hanno fatto sentire la loro voce anche le dirigenti scolastiche delle Eolie, Tommasa Basile, Anna Bonarrigo e Mirella Faneti, insieme ai numerosi docenti che ogni giorno arrivano dalla terraferma.

Il viaggio da Milazzo alle isole ha un costo che varia dai 35 ai 42 euro a tratta (Milazzo/Lipari), per una spesa media mensile di circa 750 euro, a fronte di uno stipendio che si aggira sui 1.500 euro. A questi si sommano le spese per i trasporti locali o per il noleggio di un’auto, necessari per raggiungere la sede scolastica. Un carico economico che, di fatto, scoraggia i supplenti con contratti brevi dall’accettare l’incarico, provocando gravi disservizi all’interno delle scuole.
A rincarare la dose, intervengono anche i rappresentanti sindacali. «Nonostante il 4 febbraio sia stato pubblicato il decreto assessoriale che prevede “nei limiti delle risorse disponibili” la gratuità del ticket dei collegamenti marittimi per i docenti e gli Ata impiegati nelle scuole delle isole minori, il personale scolastico continua due mesi dopo a sostenere le spese di trasporto a proprio carico» è il commento del segretario generale Cisl Scuola Palermo-Trapani, Vito Cassata.
«In due mesi – puntualizza – nulla è cambiato dalla pubblicazione del decreto e i lavoratori continuano a pagare per intero i biglietti. Il portale online del dipartimento Infrastrutture, che doveva servire a chiedere il rimborso previsto per i titoli di viaggio, risulta infatti ancora non attivo. È assurdo che lavoratori che già devono sostenere spostamenti così frequenti, che creano disagi e incidono molto sulla qualità della loro vita, siano costretti anche a pagare di tasca propria. Chiediamo dunque l’attivazione di questa piattaforma al più presto».