Diventa definitiva la condanna per il messinese Luigi De Domenico, condannato a 22 anni per omicidio. Non aveva detto di essere sieropositivo alla compagna poi morta per Aids a luglio 2017. La donna, un’avvocata di 45 anni, morì dopo lunghe sofferenze, scoprendo la verità sulle sue condizioni di salute quando ormai era troppo tardi.
La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa contro la sentenza della corte d’assise d’appello di Messina che aveva confermato la condanna a 22 anni disposta in primo grado per l’uomo, adesso sessantenne. La condanna era stata disposta nel corso del processo bis. Una prima volta infatti la condanna era stata annullata in quanto due giudici popolari avevano superato il limite dei 65 anni di età previsto dalla legge. Il nuovo processo si era concluso in appello a marzo 2024 con la conferma della condanna.
«Siamo solo i difensori delle persone offese e della memoria della nostra collega e del suo giovane figlio. Come tali – dicono gli avvocati Bonaventura Candido e Elena Montalbano che hanno rappresentato i familiari della donna, parte civile nel processo – possiamo solo manifestare soddisfazione professionale (il risultato di oggi lo avevamo pronosticato 7 anni fa) che mai potrà trasformarsi in sentimenti di gioia e rivalsa per la condanna di un uomo che vedrà ora aprirsi le porte della galera per molti e molti anni. Questo epilogo è la fine di uno struggente calvario che lascia sul campo solo e soltanto vittime. Speriamo che S.G. possa ora riposare ed i suoi cari (figlio, sorella e genitori) riprendere un più sereno percorso di vita».