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L’Acr Messina ad un bivio tra la paura del fallimento alla scontata penalizzazione

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Mai il tifoso messinese avrebbe pensato di rimpiangere il vituperato Sciotto che tra alti e molti bassi aveva comunque tenuto l’Acr in serie C. Invece il nuovo gruppo lussemburghese-americano, Aad Invest Group, dopo aver gestito la fase precedente al fallimento del Deinze, club belga di B, sembra possa fare il bis con la societa’ giallorossa che ha rilevato qualche settimana fa. La citta’ dello stretto si sta mobilitando per evitare la catastrofe.
“La Curva Sud – il duro comunicato della tifoseria messinese -, viste le ultime vicissitudini societarie, si stringe attorno ai calciatori e staff tecnico del Messina in questo momento di forte tensione.
Abbiamo deciso di comune accordo, di sostenere la nostra gloriosa maglia, ancor di più rispetto a quanto fatto in precedenza.
Con il presente comunicato invitiamo tutti i tifosi giallorossi e tutta la cittadinanza a gremire gli spalti in maniera massiccia nel delicatissimo match di lunedì contro il Trapani.
Alla società attuale dimostriamo il nostro TOTALE DISPREZZO per quanto accaduto.
E qualora non sia ancora compresa l’importanza di questa piazza, diciamo a gran voce di dar seguito agli impegni già presi portando avanti fatti e non chiacchiere.
MESSINA MERITA RISPETTO.
Sosteniamo la maglia.
Il Messina ha bisogno dei messinesi.
Tutti in curva per la città”.

Pagati gli stipendi, non i contributi e le ritenute legate agli stessi. Il Messina rischia una penalizzazione in classifica, mentre crolla a picco la credibilità di AAD Invest, arenatasi al primo scoglio vero finanziario a capo del club.
“Un problema amministrativo ha portato a un ritardo nel pagamento dei contributi previdenziali – si legge nella nota -. Tuttavia, stiamo adottando tutte le misure necessarie per risolvere la situazione il più rapidamente possibile. Fin dal nostro arrivo – continuano -, abbiamo fatto in modo di dare priorità alla regolarizzazione di tutti gli stipendi e dei pagamenti ai fornitori che non venivano pagati da diversi mesi. L’Acr Messina non riguarda solo i giocatori e lo staff tecnico, ma comprende un ecosistema completo che deve essere supportato in modo responsabile e sostenibile. Ambizioni immutate per la sopravvivenza e il futuro del club, almeno sbandierata: “Sebbene la penalità sia stata presa in considerazione, non influisce in alcun modo sulla nostra determinazione. Il nostro obiettivo rimane chiaro: assicurarci un posto in Serie C tramite i play-in e continuare a strutturare il club a lungo termine”.
E ora? “Nei prossimi giorni verrà annunciata la data della visita dei Doudou Cissé a Messina. Durante questa visita verranno presentate tutte le garanzie bancarie necessarie per finalizzare la pratica e garantire la totale serenità per il futuro del progetto. Restiamo determinati ad accompagnare l’Acr Messina verso un futuro solido e sostenibile, nella massima trasparenza con i tifosi e tutti gli stakeholder del club”.
“Vogliamo garanzie da parte della società entro 48 ore”. Tradotto in parole povere, soldi sul conto corrente e pagamento dei contributi e ritenute scaduti il 17 febbraio a mezzanotte, per limitare al minimo sanzionabile (probabilmente 2 punti) la penalizzazione in classifica.
“Non possiamo tollerare che i nostri sforzi in campo, contro dirette avversarie o squadre più forti e attrezzate, vengano vanificate dai mancati pagamenti e dalle relative penalizzazioni” Una reazione alla notizia, trapelata ieri pomeriggio, dell’assenza di fondi sufficienti sul conto corrente dell’Acr per saldare i contributi previdenziali e le ritenute fiscali relative alle mensilità di novembre-dicembre-gennaio, arrivata ai giocatori in tarda serata.
“In quel poco tempo, qualcuno tra i più anziani del gruppo aveva anche pensato di autotassarci per arrivare alla cifra necessaria. È impensabile perdere punti per poco più di centomila euro. Questo gruppo non ha pensato per un attimo alle nostre pendenze future, ma siamo esclusivamente concentrati sul nostro obiettivo. Non vogliamo più occuparci di questioni finanziarie riguardanti il club, ma mettiamo in chiaro subito la nostra posizione, nell’immediatezza dei fatti, in modo che non ci siano incomprensioni con i tifosi e con la città”.
Un senso di appartenenza raro in una squadra di calcio, oltre i pregiudizi e le etichette appiccicate a chi è professionista in questo sport popolarissimo, visto da tanti come un mercenario esclusivamente attaccato ai soldi. Negli occhi dei ragazzi presenti nella sala stampa “Mino Licordari” si vedeva la voglia di superare tutti insieme questo momento.
“Noi non molliamo di un centimetro, ma vogliamo la gente di Messina accanto a noi. In queste settimane abbiamo visto quanto i messinesi tengano realmente alla loro squadra di calcio, il gol di Garofalo con il Latina è arrivato grazie alla spinta del pubblico e, da quel momento, non abbiamo mai temuto di non vincere quella partita. Abbiamo bisogno del loro appoggio per poter superare le difficoltà e ottenere l’obiettivo finale. Chi ci mette i bastoni tra le ruote, per noi, non esiste.” Un appello chiaro, fatto con la dignità e l’orgoglio di un allenatore, un direttore sportivo e una rosa di calciatori insieme da poco tempo, ma che vorrebbero avere, in mente, soltanto il campo e l’impresa sportiva da portare a termine.
Un grande esempio di appartenenza, attaccamento alla propria passione diventata lavoro, oltre che grandissimo rispetto per tutti coloro i quali vedono il Messina come una fede o come uno strumento unico di coinvolgimento popolare.
Ci sarà un amministratore o un socio dell’Acr Messina, ci saranno politici, imprenditori, semplici cittadini o tifosi in grado di rispondere presente a questa dimostrazione di affetto nei confronti della nostra città?
Ci sono solo poco meno di 48 ore per rispondere, e poi, lunedì, una partita da giocare e vincere, tutti insieme.