La Lega non molla la presa sulla rottamazione delle cartelle. Una partita che Matteo Salvini è deciso a portare avanti e sulla quale si dice certo di poter convincere anche gli alleati. Nessuno nel centrodestra è, del resto, contrario ma la questione è piuttosto di priorità e risorse da mettere in campo. Forza Italia, infatti, da sempre insiste sul taglio dell’Irpef con fratelli d’Italia che appoggia l’ipotesi di un intervento in questo senso per favorire i ceti medi. Intanto sulla “pace fiscale” voluta dalla Lega l’opposizione va all’attacco parlando di un “ennesimo condono indiscriminato”. Matteo Salvini ha fatto il punto in giornata sulla rottamazione quinquies con gli esperti economici della Lega e si dice convinto che si arriverà a un “accordo soddisfacente” con gli alleati “in linea con il programma elettorale”.
I contatti con gli altri partiti del centrodestra sono in corso, viene spiegato, e l’obiettivo è una proposta “utile per ridare ossigeno a milioni di italiani in buonafede”. Il partito del vicepremier, nel frattempo, proprio a segnalare l’importanza data al tema, ha depositato in Senato un disegno di legge a prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo per la rottamazione di cartelle fino al 31 dicembre 2023 in 120 rate. Il testo è identico a quello presentato alla Camera e a firma del presidente della commissione attività produttive Alberto Gusmeroli assegnato in commissione finanze.
Allo sprint chiesto dalla Lega sul tema, però, rispondono subito gli azzurri. “Giusta la rottamazione delle cartelle per recuperare risorse – dice il presidente dei senatori Maurizio Gasparri – ma per Forza Italia la priorità e’ la riduzione dell’Irpef dal 35 al 33% per i redditi fino a 60 mila euro. Una assoluta urgenza”. C’è poi un tema di risorse. “Noi siamo disponibili – dice anche il responsabile economico di FI Maurizio Casasco – ad avere un’attenzione particolare per le piccole aziende e i piccoli contribuenti. Ora si sta allungando la rottamazione quater poi spetta al ministro competente, Giancarlo Giorgetti, e alla valutazione della ragioneria dello stato, dirci se ci sono le risorse per andare oltre e fare anche la rottamazione quinquies”.
Intanto l’opposizione va all’attacco. “Vogliono fare l’ennesima operazione di condono indiscriminata – accusa il responsabile economico del Pd Antonio Misiani – che tra l’altro impiegherebbe miliardi di euro di risorse pubbliche perché la stima del costo della proposta di Salvini è di oltre 5 miliardi”. “Il Pd critica la rottamazione delle cartelle – la replica di fonti del partito del vicepremier – ma dimentica di aver votato analoghi provvedimenti durante i governi Renzi e Gentiloni”. Il centrosinistra, intanto, va anche all’attacco sul fronte del caro bollette. “in due anni – accusa la segretaria dem Elly Schlein – il governo non ha fatto nulla sul costo dell’energia”. “È una rapina sociale”, accusa il verde Angelo Bonelli. E martedì in aula alla Camera andrà in discussione generale una mozione di m5s sul tema. Il governo sta lavorando a un provvedimento in materia. “Il prezzo dell’energia in Europa – ha ricordato oggi il ministro Gilberto Pichetto Fratin – è calcolato con una metodologia che in passato andava bene anche per l’Italia, ma oggi la situazione è cambiata per una diversa componente paese per paese che influenza anche noi e la competitività delle nostre aziende”.