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Cardiochirurgo orlandino salva una donna all’aeroporto di Bari

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Venticinque lunghissimi minuti. Tanto ci è voluto per salvare la vita ad una sessantunenne di Trapani che stava per imbarcarsi sul volo Bari-Palermo del 7 gennaio all’aeroporto di Palese. Grazie al pronto intervento di Massimo Benedetto, medico orlandino cardio emodinamista dell’ospedale civico di Palermo e Vito Demichele, poliziotto e infermiere del XI Reparto Mobile della Polizia di Stato di Palermo, la donna è ancora viva.

La donna siciliana, in vacanza in Puglia per congiungersi col suo compagno, un avvocato di Lecce, potrà raccontare questa storia ai suoi nipoti grazie ad un intervento provvidenziale.

La 61enne ha perso conoscenza alle 18,40 all’imbarco priorità del gate 5 dall’aeroporto di Bari. Un arresto cardiocircolatorio che ha sconvolto i presenti, ma che ha visto un pronto intervento dei due medici per fortuna li presenti. Tre estenuanti cicli di rianimazione cardio-polmonare hanno salvato una vita. Allertato il sistema emergenza-urgenza, il 118 è arrivato in aeroporto dopo che la donna ha ripreso coscienza, per poi accompagnarla in ospedale per gli accertamenti del caso.

«Mentre ero in attesa al gate, per tornare a Palermo dopo una breve vacanza in Puglia, una donna vicino a me, che viaggiava sola, è svenuta all’improvviso, urtando anche la testa per terra. Mi sono spaventato: la donna non dava segni di vita, ho temuto il peggio. In due ci siamo precipitati sulla signora per aiutarla: la donna era in arresto cardiaco, non parlava, non rispondeva, non aveva battito, era incosciente, non respirava», ha raccontato De Michele.

«Abbiamo cominciato a praticare la rianimazione cardiopolmonare con massaggio cardiaco e insufflazioni a mezzo respirazione bocca a bocca. Dopo 3 cicli di rianimazione cardiopolmonare, la signora, piano piano, ha ricominciato a respirare. Era disorientata, sudata, a stento apriva gli occhi, ma il cuore era tornato a battere».