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Taormina: migranti nel Sud Italia, l’Università di Messina capofila di quattro atenei che faranno il punto su migrazioni, religiosità e rituali

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Docenti esperti di migrazioni ed antropologia, provenienti da New York, Montreal, Marsiglia, Ginevra, Lisbona, ma anche Roma, Milano, Parma, Bolzano, Trieste, ecc. saranno ospiti nel congresso conclusivo del “PRIN 2017”, che si terrà all’Excelsior Palace Hotel di Taormina domani, 8 e giovedì 9 gennaio: un appuntamento di respiro internazionale promosso dal Cospecs – Dipartimento Scienze cognitive, psicologiche, pedagogiche e studi culturali dell’Università di Messina, capofila di un progetto che ha visto coinvolti gli atenei di Basilicata, Catania e Palermo. “Migrazioni, spaesamento ed appaesamento: letture antropologiche del nesso rituali/migrazioni in contesti di Italia meridionale” è il titolo dell’evento che vedrà protagonisti oltre cinquanta ricercatori, tra cui anche un certo numero studiosi provenienti dall’Italia e dall’estero, impegnati in ricerche simili.
“Il progetto PRIN infatti ha avuto l’obiettivo di indagare gli scenari rituali della migrazione in contesti urbani dell’Italia meridionale o che da tali contesti si diramano”, ha spiegato l’organizzatore e P.I. del PRIN, professore Berardino Palumbo, ordinario di Antropologia sociale dell’UniMe, “per comprendere se e come i processi di ritualizzazione innescati dalle migrazioni, producendo forme incorporate di socialità, contribuiscono a definire una migliore integrazione tra gruppi ospitanti e gruppi migranti o, al contrario, in quali scenari socio-politici si determinano situazioni di polarizzazione ideologica ed identitaria”: sono questi alcuni dei quesiti che saranno approfonditi durante l’incontro che prenderà il via domani, 8 gennaio alle ore 9, con i saluti del direttore del Cospecs, prof. Carmelo M. Porto, per concludersi giorno 9.
Due giornate intense di studio attraverso ricerche sul campo ed una comparazione antropologicamente orientata al fine di capire all’interno di quali contingenze storiche, conformazioni dello spazio pubblico, politiche sociali ed economie morali i rituali della migrazione prendano forma. Saranno quindi presentati gli esiti di ricerche che hanno indagato spazi pubblici plasmati da forme “tradizionali” di ritualità religiosa collettiva che costituiscono l’ambiente cerimoniale in relazione al quale i gruppi migranti di più antico insediamento cercano di dare forma ad una qualche “presenza”; o hanno riflettuto sui processi di ritualizzazione che emergono in risposta alla condizione migrante o che di questa presenza migranti sono diretta espressione.