Una torre monitor touch screen da 32” ad alta definizione, sette tablet di ultima generazione e un rilevatore di vene professionale. È la strumentazione tecnica donata da Ransomtax al Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina. Un segno di affetto e vicinanza che gli amministratori della società, Salvatore Lo Bue e Roberto Triolo, hanno voluto testimoniare dei confronti di una delle eccellenze della sanità pubblica, fiore all’occhiello all’ospedale “San Vincenzo” di Taormina.
“Il Ccpm – hanno sottolineato Lo Bue e Triolo – non è soltanto un esempio di eccellenza medica ma anche di grande umanità. La nostra donazione è un piccolo gesto, ma vuole trasmettere un messaggio importante: che il lavoro straordinario svolto dai medici e dagli infermieri del Centro non passi inosservato e, anzi, venga sempre più sostenuto da chi può farlo. Ogni giorno, qui vengono salvate vite umane, soprattutto di piccolissimi pazienti il cui destino sarebbe altrimenti segnato. Senza dimenticare le missioni umanitarie effettuate nei Paesi più poveri del mondo, a dimostrazione che la professionalità e l’umanità possono fare la differenza”.
“Speriamo che il 2025 – hanno aggiunto gli amministratori di Ransomtax – porti nuove prospettive e un futuro stabile per il Ccpm, perché perdere una realtà di questo valore sarebbe un danno inestimabile per il nostro territorio e per tutti coloro che vi trovano speranza. Ai bambini e alle famiglie che affrontano momenti difficili va il nostro augurio più sincero affinché questo nuovo anno possa portare loro forza, serenità e salute”.
Alla consegna della strumentazione era presente il primario del Ccpm, Sasha Agati: “Il grande successo del nostro Centro è la capacità di far comprendere che, oltre quello che facciamo a livello assistenziale, esiste una parte umana a cui teniamo in maniera particolare. I tablet, il monitor, il rilevatore di vene non rappresentano quindi solo un avanzamento tecnologico per il nostro Centro ma anche la solidarietà dei fatti. Quando Ransomtax ci ha chiamato, noi abbiamo chiesto soltanto di capire qual era la somma disponibile per la donazione. Voglio sottolineare che la nostra proposta era la metà della somma che poi loro hanno realmente speso per la strumentazione: questo ci ha emozionati ancora di più”.
Tra le apparecchiature donate c’è anche un rilevatore di vene professionale. “I bambini – ha spiegato il dott. Agati – per fare qualsiasi forma di controllo ematologico hanno bisogno del prelievo venoso, fatto attraverso la puntura di una vena periferica che nei più piccoli è molto fragile e variabile di dimensioni. Questo sistema ci consentirà di osservare bene e individuare la vena prima di pungerla e poi poter fare il prelievo”.