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L’erosione della costa orlandina al centro delle polemiche dell’opposizione

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Il Gruppo Consiliare di Opposizione “CambiAmo Capo” rinnova l’invito all’Amministrazione Ingrillì a porre in essere quanto necessario per la convocazione, con carattere d’urgenza, di una Conferenza dei Servizi, con la Regione e la Città Metropolitana, ciascuno per le proprie competenze, per affrontare la problematica “Emergenza Erosione Costiera”, superando la logica degli interventi tampone con un’articolata e tempestiva programmazione al fine di tutelare il Lungomare “Faro – Villa Bagnoli” e “Faro – A. Doria – Ligabue” e garantire il ripascimento (mai effettuato) della spiaggia nella parte terminale dell’abitato della via Trazzera Marina, compresa tra il Torrente Bruca e Tavola Grande.

Tutto ciò è confermato dal recente crollo di un altro pezzo di marciapiede nella frazione San Gregorio: disastro annunciato per gli abitanti del borgo che prevedono il sifonamento di altri tratti di lungomare e il conseguente pericolo di inquinamento ambientale, perché è a rischio rottura la rete fognante che raccoglie i liquami delle popolose frazioni di Scafa, San Gregorio Alto e Marmoro. Sono a rischio inondazione inoltre alcune abitazioni della via Trazzera Marina ove avviene il passaggio tra i 2 tipi di sistema di difesa del litorale (pennelli paralleli e perpendicolari alla linea di costa).

I consiglieri comunali di minoranza Mangano, Gazia, Liotta, Scafidi e Truglio hanno ritenuto, infatti, della massima urgenza la convocazione di una Conferenza dei capigruppo per condividere le più opportune e tempestive iniziative al fine di scongiurare pericolo e incolumità al tratto stradale di San Gregorio, in considerazione degli ulteriori danni cagionati dalle recenti mareggiate, così da poter procedere speditamente con gli interventi urgenti nel ripristinare lo stato dei luoghi nonché di proteggere i sottoservizi, salvaguardare la zona costiera e di assicurare adeguati livelli di sicurezza della pubblica e privata incolumità dei residenti.
Infatti, si prevede il cedimento delle aree di strada e di marciapiede che, dopo la galleria, collegano Capo d’Orlando alla piazzetta Damiano, tra non molto gli abitanti del borgo saranno costretti a raggiungere le proprie case percorrendo le strade alternative alla litoranea.