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“Un uomo in mare con un cavallo, imitatori di Cairoli ed esibizionisti”: il Comune di Oliveri sanziona e… ci scherza su

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Il Comune di Oliveri descrive ironicamente alcuni fatti accaduti negli ultimi giorni nel centro amministrato dal Sindaco Iarrera.

“Sfogliando con leggerezza l’agenda dei disagi di questo mese – scrive sulla pagina ufficiale fb -, ci si imbatte in tre storie di pellegrini che, in attesa di incontrare la Madonna, hanno sostato da noi per condividere le loro memorabili imprese.

𝑳𝒂 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒂 𝒆̀ 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒄𝒂𝒗𝒂𝒍lo 𝒎𝒂𝒓𝒊𝒏𝒐. Un quindicenne cavaliere errante, proveniente dal centro della terra di Sicilia, è montato in sella al suo destriero, facendo tappa nelle acque del nostro mare. Qui, il quadrupede ha interagito con i sorpresi bagnanti. “Perché non si può fare?” Sembra proprio di no. Identificato e verbalizzato.

𝑳𝒂 𝒔𝒆𝒄𝒐𝒏𝒅𝒂 𝒓𝒊𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒂 𝒅𝒖𝒆 𝒊𝒎𝒊𝒕𝒂𝒕𝒐𝒓𝒊 𝒅𝒊 𝑻𝒐𝒏𝒚 𝑪𝒂𝒊𝒓𝒐𝒍𝒊. Con la differenza che la loro pista erano le nostre strade. Due iradiddio, più abili su una ruota che su due. Il loro unico errore? Dovevano scegliere strade meno controllate.
Verbale per guida pericolosa.

𝑬 𝒑𝒐𝒊 𝒄’𝒆̀ 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊𝒐 𝒏𝒐𝒏 𝒄𝒆 𝒍𝒂 𝒇𝒂 𝒑𝒊𝒖̀. Invece di scegliere l’opzione B, decide di imitare l’uomo di Neanderthal e omaggia i muri di una casa con il suo bene liquido. Il bellimbusto si sarà convinto di essere in missione per conto di Dio, e che dunque ogni atto gli fosse perdonato. Tesi senz’altro suggestiva, ma che a occhio e croce deve aver suscitato un certo prurito all’orgoglio della Polizia Municipale.
Verbale per atti osceni.

Non intendiamo stilare classifiche di simili virtuosismi, per la cui comprensione occorre scomodare la psicologia più estrema oppure il vecchio manuale di educazione civica.

Ma una domanda ci deve essere concessa. Nell’anno del Signore 2024, con i social che descrivono una certa attenzione verso ciò che accade nel nostro territorio, come gli viene l’idea di scaricare qui i due minuti d’odio?

Confessiamolo. Siamo stati tutti giovani come loro e il nostro nome lo abbiamo iscritto nell’elenco di sciocchezze da dimenticare.

Ma la sensazione è che prima ognuno di noi combinava le proprie bravate col terrore di essere scoperto e battuto come un tappeto la domenica mattina.

Invece questi energumeni sembrano soffrire della sindrome da asilo nido. Sono rimasti fermi al tempo in cui anche la peggiore delle marachelle veniva punita al massimo con lo scappellotto di un prete o di una suora”.