Con 16 voti favorevoli (Alisia Sottile, Fabiana Bambaci, Lydia Russo, Danilo Ficarra, Rosario Piraino, Francesco Rizzo, Mario Sindoni, Maria Sottile, Alessia Pellegrino, Santina Sgrò, Antonino Italiano, Alessandro Oliva, Santi Saraò, Giuseppe Stagno, Antonio Foti , Antonio Amato), 4 contrari (Lorenzo Italiano, Giuseppe Crisafulli, Damiano Maisano ed Alessio Andaloro) e un astenuto (Massimo Bagli), il consiglio comunale ha approvato il “Rendiconto della gestione per l’esercizio 2023, ai sensi dell’art.227, D Lgs. n.267/2000” e dichiarata l’immediata esecutività.
Letta la proposta e dato atto dei pareri favorevoli di regolarità tecnica e contabile e del parere della commissione consiliare e della relazione dei revisori dei conti, si è discusso del disavanzo di chiusura, quantificato in circa 8 milioni, ma tale da non da determinare una deficitarietà dell’ente in quanto, come spiegato dalla dirigente dell’ufficio Ragioneria, si tratta di un dato che scaturisce dalla differenza tra Avanzo di gestione (che nel 2023 è stato di 6 milioni e mezzo) e Fondo crediti di dubbia esigibilità (che impone all’ente di non spendere delle risorse pure previste in bilancio sino a quando non saranno introitate. Una recente innovazione normativa per evitare che molti Comuni si ritrovino in emergenza economica proprio per la difficoltà ad incassare i tributi dai cittadini).
Prima del voto ha relazionato il sindaco Pippo Midili spiegando alle forze politiche che è un consuntivo che chiude ancora una volta l’anno di competenza con un avanzo di gestione perché l’amministrazione ha speso anche nel 2023 meno di quanto ha incassato, ad ulteriore dimostrazione che tutti gli interventi realizzati in città (opere pubbliche) sono avvenuti attraverso somme intercettate avendo alla base la progettualità e che non sono da restituire, perché trattasi di finanziamenti regionali, nazionali ed europei. Ha quindi sottolineato che l’avanzo poteva essere ancora maggiore se l’Amministrazione non avesse, a titolo prudenziale, previsto in bilancio un Fondo rischio per contenziosi pendenti, di ben 3 milioni di euro, e se non si fosse costretti a dover pagare, annualmente e sino al 2033, un milione e 300 mila euro di rate per mutui e prestiti contratti dalle precedenti amministrazioni sino al 2020. “Somme che, diversamente il Comune avrebbe potuto utilizzare per interventi sul territorio”.
Il sindaco ha quindi aggiunto che l’Ente dispone di liquidità, al netto delle somme vincolate (circa 5 milioni), di oltre 16 milioni e di un patrimonio immobiliare dal valore di oltre 210 milioni. L’ultimo passaggio ha riguardato proprio il Fondo crediti di dubbia esigibilità che, ha specificato, “non sono debiti, bensì i crediti vantati dal Comune nei confronti degli utenti morosi, circa 50 milioni di euro, che ovviamente incidono sulla possibilità di spesa. Ma oggi il Comune di Milazzo, dopo il dissesto è nella fase del risanamento come dimostrato anche dal fatto che si è in linea con i documenti contabili visto che con l’approvazione di questo Consuntivo, non vi è arretrato ed anche con l’emissione delle bollette di Tari ed idrico, inviando nei prossimi mesi l’anno 2023, saremo praticamente allineati dopo aver recuperato in questo arco di mandato, ben quattro annualità”.
Alla fine anche in ringraziamento al collegio dei revisori dei conti che ha concluso il proprio mandato.
Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Alessio Andaloro, Damiano Maisano con richiesta all’amministrazione delle iniziative attivate per incassare i crediti, mentre Lorenzo Italiano ha letto una nota, depositata agli atti e che, ha detto, sarà inviata anche alla Corte dei Conti contenente osservazioni e rilievi riguardanti quelle che a suo avviso sono “anomalie contabili ed inadempienze” contenute nel rendiconto di gestione”. Per Antonio Foti, il documento contabile “certifica quattro anni di lavoro e presenta aspetti positivi”, mentre per Danilo Ficarra e Mario Sindoni nel ritenere “utile la dettagliata esposizione fatta dal sindaco, che ha dato concreto riscontro sulle risultanze del rendiconto 2023”, hanno sottolineato come “l’azione svolta dall’amministrazione negli interventi effettuati sul territorio non ha gravato sulle casse del Comune”.