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Sicilia: farmacie come laboratori analisi. Il presidente della Federbiologi Sicilia, Piero Miraglia, ha chiesto un incontro urgente con Giorgia Meloni

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Davanti al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni Miraglia porrà la questione del Polemiche sull’Integrazione delle Farmacie nei Servizi Sanitari: Il Caso Gemmato e le critiche dei Professionisti. Le critiche del dottor Pietro Miraglia: la recente proposta contenuta nel ddl per la semplificazione, promossa dal sottosegretario alla Salute, il farmacista Giuseppe Gemmato, sta sollevando un acceso dibattito nel settore sanitario. L’idea di potenziare i servizi delle farmacie, estendendo la loro funzione a compiti tradizionalmente riservati ad altre categorie professionali, ha scatenato polemiche e preoccupazioni tra i medici e gli operatori sanitari.
La proposta di legge, che prevede la possibilità di derogare ai requisiti abitualmente necessari per fornire servizi sanitari, è stata accolta con entusiasmo da parte di alcune farmacie, ma ha suscitato forti critiche da parte di associazioni di professionisti della salute, in particolare da parte di Piero Miraglia, presidente di Federbiologi Sicilia. Miraglia ed altri rappresentanti delle professioni sanitarie denunciano un favoritismo politico che potrebbe danneggiare gravemente il sistema sanitario locale.
Il Ruolo delle Farmacie e le critiche: il ddl in discussione propone di ampliare il ruolo delle farmacie, che, oltre a vendere farmaci e prodotti per la salute, potrebbero offrire anche servizi diagnostici e di consulenza, come analisi di base ed altre prestazioni mediche. Questa estensione del loro ruolo potrebbe, secondo i sostenitori, migliorare l’accesso ai servizi e ridurre la pressione sulle strutture sanitarie pubbliche.
Tuttavia, la critica principale mossa dai professionisti del settore è che le farmacie, non essendo strutturate per gestire complessi servizi medici, potrebbero non garantire la stessa qualità di assistenza fornita da specialisti come cardiologi, radiologi, fisiatri, odontoiatri ed oculisti. Questi professionisti, che già operano sul territorio, esprimono preoccupazione per il possibile depotenziamento del loro ruolo a favore delle farmacie, che potrebbero gestire servizi senza le necessarie competenze specialistiche.
Il Caso Gemmato e le polemiche politiche: il sottosegretario Giuseppe Gemmato, membro di Fratelli d’Italia e fedelissimo del partito di Giorgia Meloni, è al centro delle polemiche per la sua proposta di legge. Gemmato, che è anche farmacista, ha proposto modifiche che permetterebbero alle farmacie di offrire una gamma più ampia di servizi. Questa iniziativa ha sollevato dubbi su possibili conflitti di interesse e favoritismi verso un settore specifico.
Oltre al danno la beffa: per Pietro Miraglia il sistema sanitario deve mettere risorse aggiuntive per l’erogazione degli esami nelle farmacie con spreco del denaro pubblico già in difficoltà, vedi liste d’attesa.
Le altre critiche: la proposta è stata duramente criticata dal presidente della Federbiologi Sicilia, Piero Miraglia, il quale ha chiesto un incontro urgente con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Miraglia sostiene che il potenziamento dei servizi in farmacia rischia di penalizzare centinaia di migliaia di operatori sanitari, che già faticano a sostenere la pressione dei servizi richiesti dai cittadini. La critica si basa sulla convinzione che i servizi sanitari debbano essere forniti da professionisti qualificati e specializzati, non da strutture non progettate per questo scopo.
L’Opinione della stampa e la prospettiva futura: la questione è stata ampiamente trattata dalla stampa, con il quotidiano “Domani” che ha dedicato ampio spazio alla polemica. La prima pagina del giornale evidenziava il titolo “Gemmato e il regalo di Fdi alle farmacie”, mentre un articolo dettagliato a pagina 6, intitolato “Farmacie come ambulatori”, metteva in luce le preoccupazioni sollevate dalla proposta di legge e la sua possibile implicazione nel “business della salute”.
Le polemiche riflettono una preoccupazione più ampia riguardo al futuro del sistema sanitario ed al ruolo delle farmacie nel fornire servizi che tradizionalmente sono stati gestiti da professionisti medici specializzati. La questione mette in luce le sfide di bilanciare innovazione e qualità del servizio, e la necessità di garantire che le nuove iniziative non compromettano la qualità delle cure offerte ai cittadini.
In sintesi, mentre il potenziamento dei servizi in farmacia potrebbe rappresentare un passo verso una maggiore accessibilità sanitaria, è chiaro che la proposta di legge di Gemmato è solo l’inizio di un dibattito complesso che richiederà un’attenta valutazione delle implicazioni per il sistema sanitario e dei possibili impatti sulla qualità dei servizi forniti.